Un calo del 16% del fatturato, nei primi sei mesi dell’anno, a fronte di una stabilità dei prezzi nella compravendita di appartamenti nella provincia di Prato. Il consueto report semestrale del Gruppo Tecnocasa evidenzia una sostanziale tenuta del settore, il segno negativo è riferito esclusivamente ai due mesi di chiusura delle attività. Le compravendite sono state 1.089 prevalentemente utilizzando i mutui a tasso fisso, le zone più gettonate restano quelle più verdi, mentre i prezzi sono sostanzialmente stabili rispetto al 2019.
Zona fascia alta appartamento medio usato. La Castellina (3.500al mq), la Pietà (3.200 al mq), Mezzana (2.400 al mq,) la Querce (2.300al mq) e Galceti (2.500 al mq.)
Zona fascia media appartamento medio usato Paperino (1.550 mq), Stadio (1.600 al mq) Tobbiana (1.900 al mq), San Martino (1.500 al mq), via Valentini (1.650 al mq)
Zona fascia bassa appartamento medio usato. San Paolo e Galciana (1.400 mq), Soccorso (1.000 al mq), Narnali (1.350 al mq), Carmignanello e Vernio (900 al mq)
“In realtà – spiega Giuseppe Biscotti pluriaffiliato e responsabile della filiale di Mezzana – è cambiata la tipologia di casa, ci si orienta verso appartamenti con almeno una stanza in più, piacciono i terratetto o case con giardino, sempre richiesto il garage o il posto macchina. I condomini devono essere piccoli e le spese non superiori ai 100 euro al mese”.
Salgono, quindi, le quotazione di case con queste caratteristiche, ma scendo quelle di appartamenti piccoli, senza terrazzi e in stabili grandi con termo centralizzato. “Sul fronte delle ristrutturazioni – continua Biscotti – siamo fermi con le quattro frecce accese in attesa di avere maggiori informazioni da parte del governo, molti scelgono ma aspettano a comprare. Bloccato anche il mercato degli investitori dove le visite restano tante, ma per ora senza nessuna concretizzazione”
Ad acquistare anche molte giovani coppie, mentre le famiglie più strutturate chiedono all’agenzia un servizio chiavi in mano di vendita e acquisto, tornano sul mercato anche gli acquirenti cinesi che scelgono case singole con almeno 5 stanze.
Intanto, dopo la quarantena, si è sempre più affermata la richiesta di prime visite virtuali. “Una modalità inaugurata la scorsa primavera che sembra piacere anche se poi resta un obbligo la visita in presenza, ma intanto avviene una prima scrematura”.
Per quanto riguarda gli affitti (la spesa media di un monolocale è di 450 per un trilocale si arriva anche a 750 euro) la penuria di case resta il problema fondamentale, soprattutto in rapporto all’aumento di domanda. “Probabilmente dopo il lockdown – continua Biscotti – soprattutto le persone più giovani che vivevano in famiglia hanno sentito la necessità di uscire di casa. Non trovando però l’immobile, a conti fatti decidono di acquistarne con un mutuo.”
Secondo le simulazioni di Tecnocasa, infatti, a fronte di un affitto di 750mila euro per un tre vani, un muto di 25 anni a tasso fisso comporta rate di 650 euro con il vantaggio di diventare proprietari. “Resta però l’ostacolo dell’ottenimento del mutuo – precisa il responsabile della filiale di Mezzana – le banche, inseguito alla pandemia, sono diventate ancora più attenta alla valutazione dello stato di salute dell’azienda in cui il richiedente lavora”.
In crisi, invece il settore commerciale che, oltre a dover fare i conti con la pandemia che di fatto sta bloccando qualsiasi inizio di attività, si deve confrontare anche con il maggior ricorso al lavoro da remoto che, di fatto, sta svuotando molti uffici e centri residenziali. “Le nostre agenzie non trattano il commerciale – conclude Biscotti – ma credo che l’amministrazione comunale prima o poi dovrà cambiare le destinazioni d’uso, altrimenti ci troveremo con tantissimi immobili sfitti”.