53
Il governo italiano chieda a quello cinese di richiamare in patria sia l’ambasciatore sia il console di Firenze. E’ un affondo durissimo quello della Lega Nord di Prato dopo l’ultima uscita della diplomazia cinese. “L’ambasciatore cinese in Italia Sun Yuxi si dichiara infastidito per i controlli alla comunità cinese? – afferma il commissario provinciale Federico Tosoni -. Ci dispiace, ma quelli infastiditi siamo noi sia per il modo in cui vivono i suoi connazionali, sia per la politica antidiplomatica perpetrata dall’ambasciatore a Roma e dal console a Firenze Gu Honglin. L’Italia dovrebbe chiederne al Governo di Pechino il ritiro immediato”. Che poi rincara la dose: “E’ bene ricordare a Sun Yuxi – continua il leader del Carroccio pratese – che tutte le altre comunità non vivono nella stessa illegalità di quella cinese. Le altre comunità non hanno capannoni-laboratori dove lavorano, mangiano e dormono in condizioni igieniche inesistenti. Le altre comunità non fanno della concorrenza sleale il proprio cavallo di battaglia. Le altre comunità, chi più e chi meno, cercano di integrarsi e di accettare le regole e le leggi italiane. Quella cinese no. Per controllare le altre comunità non c’è bisogno di maxi-blitz. Per quella cinese sì”.In merito alla questione, interviene anche l’eurodeputato Claudio Morganti. “A quanto pare il console cinese Gu Hongling – afferma l’onorevole leghista – ha chiesto dei rinforzi ed ecco l’ambasciatore Sun Yuxi per far sentire la sua voce a difesa dell’illegalità cinese che in tutti questi anni l’ha fatta da padrona. Il rispetto della legalità ed una politica di vera integrazione sono alla base della politica della Lega Nord. Su queste non ci muoviamo di un millimetro e continuiamo a fare quello per cui i cittadini ci hanno votato. Di controlli e di ispezioni ce ne saranno sempre di più finché non si arriverà a una Prato ben più vivibile”.