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E’ un tema caldo quello dell’integrazione. Lo dimostra il vespaio d’interventi suscitato dall’analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria, che ha messo a confronto il modello di integrazione del Nord est con quello di Prato. ”L’analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria, secondo cui l’integrazione funziona nel Nord-Est ma non a Prato, coincide perfettamente con quanto il Pdl ha sempre sostenuto, e cioè che quello pratese è il modello più sbagliato possibile di accoglienza degli immigrati”. Lo afferma, in una nota, il deputato Riccardo Mazzoni, coordinatore provinciale del Pdl pratese. ”Qui – sottolinea – non c’è stata, infatti, una vera integrazione, ma una giustapposizione di una comunità, quella cinese, sul tessuto sociale ed economico preesistente. Le colpe delle amministrazioni comunali di sinistra sono evidenti: si è applicata alla lettera la dottrina Martini, quella dell’accoglienza indiscriminata, anche dei clandestini, e si è così portato un intero distretto sull’orlo del baratro”.”Certo, il caso Prato – osserva il parlamentare del Pdl – si inserisce nel contesto delle difficoltà generalizzate che colpiscono tutto il tessile italiano, ma è reso ancora più drammatico dal modello di organizzazione del distretto, fondato sull’attività di centinaia di piccole-medie imprese, e appunto dalla concorrenza sleale del distretto parallelo cinese. Il rischio è che, in questa drammatica fase economica, pezzi determinanti della filiera di produzione vadano irrimediabilmente perduti. Solo il ripristino della legalità – conclude Mazzoni – su cui la giunta Cenni si è subito impegnata, porrà le basi per un nuovo modello di sviluppo dell’intero distretto”.
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