Insulti ai rom, parla Clarissa Lombardi: “Toni non giustificabili ma erano in un contesto privato e scritti sull’onda emotiva”

Ha aspettato 24 ore, poi ha preso carta e penna e ha voluto dire la sua sulla vicenda che, suo malgrado, l’ha portata agli onori delle cronache nazionali. Da ieri Clarissa Lombardi, consigliere circoscrizionale di Prato Est per il Pdl, è sulla graticola a causa di una serie di affermazioni molto pesanti sui rom, apparse sulla sua pagina di Facebook. Frasi che, sulla scorta di quanto avvenuto a Padova, hanno provocato un vero e proprio putiferio mediatico da quando Il Nuovo Corriere di Prato le ha rese note nell’edizione di ieri mattina. Da quel momento Clarissa Lombardi si è trovata al centro di una polemica che via via è montata sempre più, al punto che anche il suo stesso partito ha dovuto prendere le distanze, mentre da più parti arrivavano richieste di dimissioni. Adesso è lei stesso a intervenire: “I toni che ho usato – dice – non sono certo giustificabili e non ripeterei quelle frasi se il mio non fosse stato un chiaro sfogo sull’onda emotiva, aggravato dal fatto che nel giro di 15 giorni ho subito lo scippo della borsa e un tentativo di furto nella mia abitazione, sventato per caso da mio marito. Quello che è stato pubblicato – prosegue nella sua nota la Lombardi – non è stata una dichiarazione ufficiale e nemmeno un’intervista, ma è stato costruito facendo copia-incolla di contenuti della mia pagina Facebook, visibile solo agli amici. Per di più si tratta di frasi risalenti ai primi di ottobre. Qualche giorno fa, poi, ho postato un articolo del quotidiano Libero che riportava la nota vicenda del consigliere padovano che si espresso, lui sì pubblicamente, in modo offensivo verso i rom. Mi sono limitata a parafrasare la sua uscita sulla stampa e da lì è iniziato tutto”.
La vicenda sta avendo pensati ripercussioni sulla vita della Lombardi, come lei stessa precisa: “Senza tenere conto – dice – dello shock subito per i due atti dolosi di cui sono stata vittima, si è sbattuto il mostro in prima pagina, aizzando contro di me, la mia famiglia e i miei amici un odio che si manifesta in decine di e-mail offensive e anche con velate minacce. Voglio sottolineare che da parte mia non c’è stata nessuna volontà premeditata nello scatenare odio razziale o anche di fare di me una xenofoba senza quartiere, come chi mi conosce bene sa”.