In nove anni il Comune di Prato ha speso due milioni e settecentomila euro per incarichi esterni del settore urbanistica e in parte anche per lavori pubblici. Sono oltre 100 e per l'85% riguardano esclusivamente progetti urbanistici. Numeri portati all'attenzione pubblica dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Claudio Belgiorno, attraverso un accesso agli atti: “Gli anni in cui le giunte Biffoni hanno speso di più per dare lavoro urbanistico all'esterno, sono stati il 2016 con una spesa di 555mila euro e il 2022 con 533mila euro. Sono cifre importanti che negli ultimi quindici anni non hanno eguali per quanto riguarda il settore tecnico-urbanistico. Vogliamo vederci chiaro e dunque ora analizzeremo ogni incarico per tipologia, per motivazione, per risultato conseguito e per soggetto a cui è stato affidato”.
Sul piano strutturale, Belgiorno ribadisce quanto affermato ieri, 27 luglio, in sede di approvazione dell'adozione in Consiglio comunale: “Non è vero che è a consumo zero di nuovo suolo. Una parte di quello agricolo sarà trasformato in produttivo e commerciale. Le sette aree private sono già individuate e anche l'idea di sviluppare il produttivo in verticale non ci convince. I vincoli posti agli edifici industriali storici disincentiveranno i relativi recuperi facilitando così degrado e abbandono. Va sottolineato poi la posizione contraddittoria di Italia Viva, alleato del Pd. I coordinatori criticano il piano strutturale, mentre l'assessore Sbolgi lo appoggia pienamente sconfessando il suo partito. Ci chiediamo dunque: Italia Viva è in maggioranza oppure no?”
A sparare sul piano strutturale c'è anche Leonardo Soldi, capogruppo del Centrodestra: “Troviamo i progetti che ci vengono presentati da anni ma che ancora sono sulla carta. Penso all'area del vecchio ospedale e all'ex Banci. Le sbandierate politiche green e di sostegno alla filiera corta per fare dell'agricoltura un volano di sviluppo stridono con l'incapacità dimostrata dall'amministrazione comunale di debellare il fenomeno degli orti cinesi che anzi, sono aumentati. Certe argomentazioni necessitano un'autorevolezza politica per essere sostenute. Un ragionamento che vale anche per le piste ciclabili. Ci vogliamo collegare con l'Europa attraverso la ciclovia del Sole, ma poi non siamo capaci di arrivare a Vaiano a causa di un percorso interrotto da dieci anni”.
Soldi che sottolinea anche un'altra contraddizione tra principi alla base del piano strutturale e scelte politiche sulle opere da realizzare: “L'assessore Barberis vuole la città dei cinque minuti contro quella degli attuali 15. Poi però preferisce realizzare una passerella ciclopedonale sulla Bardena tra Viaccia e Narnali per accontentare il proprio elettorato, che quella proposta dal sottoscritto e sposata dai cittadini della zona con una raccolta firme, per collegare via Firenze e la zona di viale Montegrappa, tra il Ponte Petrino e il Ponte alla Vittoria. Un collegamento che avrebbe permesso a chi abita in zona stadio di arrivare alla Casa della salute sud est di via Fra Bartolomeo in pochi minuti a piedi”.
Un appunto anche sul centro storico: “E' previsto un aumento di superficie di 200 metri quadrati. – conclude Soldi – Abbiamo scoperto che riguarda il piano di San Fabiano attraverso la chiusura di alcune logge. Peccato che il piano sia appena stato approvato dal Consiglio secondo gli attuali dimensionamenti che evidentemente non consentivano un incremento dei volumi. Direi un iter autorizzativo quanto meno poco lineare”.
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