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Un villaggio autosufficiente dal punto di vista energetico che ora punta all'indipendenza idrica e di conseguenza alimentare. A Corricelli, nel comune di Cantagallo, l'associazione Basilico nel 2004 ha anticipato i tempi che stiamo vivendo caratterizzati dal caro energetico, dalla siccità e dei prezzi degli ortaggi alle stelle, e ha realizzato il primo villaggio ecosostenibile.
Qui alcune case sono realizzate in paglia e l'energia è prodotta da un impianto fotovoltaico a isola, da collettori solari per riscaldare l'acqua sanitaria e da una termocucina a legna. A questo si aggiunge una caldaia a pellet che funziona soltanto quando il sole e la legna non sono sufficienti.
Qui alcune case sono realizzate in paglia e l'energia è prodotta da un impianto fotovoltaico a isola, da collettori solari per riscaldare l'acqua sanitaria e da una termocucina a legna. A questo si aggiunge una caldaia a pellet che funziona soltanto quando il sole e la legna non sono sufficienti.
Ora gli otto abitanti lanciano un crowdfunding per realizzare un impianto idrico alimentato dall'acqua piovana e da quella del ruscello che scorre vicino al bosco.
L'obiettivo è di garantire in modo costante la presenza dell'acqua, ma anche di annaffiare un grande orto, coltivato secondo il principio della permacultura, e realizzarne altri due per rendere autosufficiente il villaggio anche dal punto di vista alimentare. Nello specifico il progetto prevede due fasi. La prima con l'installazione di serbatoi che raccoglieranno l'acqua piovana filtrata attraverso la fitodepurazione oppure con un sistema di piccole dighe che consentirà di ottenere sassi, sabbia e limo che, una volta raccolte saranno utilizzate per sistemare la strada, per fare malte per le costruzioni e per l’agricoltura. I 38 serbatoi garantiranno una produzione di ortaggi sufficiente per gli abitanti, in caso di sovraproduzione verrà scambiata con altri prodotti.
L'obiettivo è di garantire in modo costante la presenza dell'acqua, ma anche di annaffiare un grande orto, coltivato secondo il principio della permacultura, e realizzarne altri due per rendere autosufficiente il villaggio anche dal punto di vista alimentare. Nello specifico il progetto prevede due fasi. La prima con l'installazione di serbatoi che raccoglieranno l'acqua piovana filtrata attraverso la fitodepurazione oppure con un sistema di piccole dighe che consentirà di ottenere sassi, sabbia e limo che, una volta raccolte saranno utilizzate per sistemare la strada, per fare malte per le costruzioni e per l’agricoltura. I 38 serbatoi garantiranno una produzione di ortaggi sufficiente per gli abitanti, in caso di sovraproduzione verrà scambiata con altri prodotti.
La seconda fase del progetto prevede la realizzazione di un grosso serbatoio collocato a 900 metri dalle case, che raccoglierà acqua (solo nei mesi di abbondanza idrica) dal ruscello che si trova a poca distanza. Per caduta, quindi senza uso di pompe, l’acqua arriverà direttamente ai bagni delle case . Infine è prevista unna presa d'acqua ad un altro ruscello, per alimentare una fontanella con una pompa a mano. Il progetto costa 15 mila euro per comprare i materiali mentre il lavoro rigorosamente fatto a mano, senza mezzi meccanici, sarà a carico dei residenti e dei volontari che vorranno partecipare al progetto.
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Edizioni locali: Val di Bisenzio