Le disgrazie di qualcuno possono fare la fortuna di altri. Questo almeno, era l'obiettivo degli sciacalli provenienti da fuori territorio che nel post alluvione, nelle fasi di pulizia delle imprese invase dal fango, puntavano a scaricare i rifiuti speciali provenienti da altre zone sulle montagne di macerie accumulate lungo le strade in attesa di ritiro. Le forze dell'ordine ne hanno fermato qualcuno ai caselli autostradali pratesi, alla guida di furgoni carichi di scarti di lavorazione diretti verso le zone alluvionate per mescolarli alle macerie e ai prodotti coperti di fango, in barba a ogni normativa.
La circostanza è emersa stamani, 16 gennaio, nel corso della presentazione del rinnovo della convenzione tra Alia servizi ambientali e la Polizia provinciale. “Vista l'eccezionalità e la delicatezza dell'evento, in quei giorni – spiega Simone Boschi, responsabile del settore Controllo e rendicontazione di Alia – abbiamo messo in campo ben 48 ispettori richiamandoli anche dai comuni a cui di solito sono assegnati. Oltre a un lavoro di informazione azienda per azienda, gli operatori hanno esaminato i cumuli di rifiuti. Di fronte a scarti di produzione chiaramente non alluvionati e in presenza di elementi che permettevano l'individuazione della provenienza, sono state contattate le forze dell'ordine che sono poi intervenute con controlli specifici e notizie di reato”. Oltre agli sciacalli in trasferta, sono risultati comportamenti scorretti anche da parte di imprenditori del territorio che hanno visto in quelle montagne di rifiuti speciali da portare via, un modo per nascondere anche i propri. Anche in questo caso sono stati individuati, denunciati e sanzionati.
In trappola i furbetti della spazzatura che volevano approfittare dell’alluvione
In quel periodo sono stati fermati ai caselli autostradali dei furgoni carichi di rifiuti speciali provenienti da altre zone toscane
66
(e.b.)