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Con l’acuirsi delle difficoltà del distretto nella provincia di Prato aumentano anche le discriminazioni sul lavoro, soprattutto nei confronti delle madri lavoratrici. E’ la Consigliera di parità della Provincia, Micaela Venturi, a sottolineare il fenomeno. “Nel corso del 2008 si sono registrati sette casi di discriminazioni, che si sono concretizzati nel rifiuto da parte del datore di lavoro di utilizzare strumenti di flessibilità e nel peggioramento delle condizioni lavorative, ad esempio riguardo ai turni, di donne che rientravano dalla maternità – dice Venturi -. Quattro i casi di discriminazioni e vessazioni, sempre nei confronti di donne al rientro dalla maternità, per indurle a lasciare il lavoro. La situazione nei primi mesi del 2008 si fa ancora più preoccupante, dall’inizio dell’anno sono già cinque le segnalazioni pervenute, tutte riguardano vessazioni e condizioni peggiorative nel rapporto di lavoro su donne al rientro dalla maternità”. Le segnalazioni in aumento sono anche il frutto di una maggiore sensibilizzazione del problema, ma è anche vero che la crisi economica del distretto sicuramente mette maggiormente in discussione il ruolo delle donne e aumentano la difficoltà di conciliare vita e lavoro. Un aiuto alla donna-madre-lavoratrice vittima di discriminazione viene dal protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi da tutte le Consigliere della Regione Toscana, le varie Direzioni Provinciali e la Direzione Regionale del Lavoro. Prevede la comunicazione in automatico alle consigliere competenti territorialmente di tutti i casi di discriminazione appurate dall’Ispettorato del lavoro.