
Storie di violenza e oppressione, lette una per una in piazza delle Carceri. Gli stessi ragazzi si sono poi disposti in semicerchio davanti al Duomo per ascoltare gli interventi del vescovo Agostinelli, del sindaco Biffoni e di Oscar Marzo, frate francescano della Custodia di Terra Santa, profondo conoscitore di Paesi difficili,come la Siria e l'Oriente, che ha portato una testimonianza della sofferenza patita dai cristiani: "Come ha detto il Papa, le persecuzioni odierne sono maggiori di quelle dei primi cristiani. Loro sono i veri martiri, cioè sono vero testimoni. Preferiscono morire che rinunciare alla loro fede. Cosa possiamo fare noi da Prato? Pregare ed essere solidali. E' molto importante essere qui stasera, con il vescovo e le autorità civili. Dove è Dio? Guardiamo alla città santa, Gerusalemme. La nostra fede non può prescindere dalla nostra croce'.
Il sindaco Biffoni ha sottolineato l'importanza della lotta per difendere la libertà religiosa:' Non possiamo voltare la testa e far finta di non vedere, anche per rispetto alla nostra meravigliosa carta costituzionale. Per questo dobbiamo impegnarci, perché professare la propria fede religiosa non sia motivo di sofferenza ma di felicità."
Infine il vescovo Agostinelli che lo scorso 26 dicembre, in occasione delle celebrazioni per Santo Stefano, patrono della città, ha lanciato l'idea della fiaccolata di oggi. 'Grazie a quanti hanno capito l'importanza di essere presenti stasera. Ci anima solo la volontà di fare ponti di pace e di vicinanza. Caro amico musulmano, caro amico cristiano, caro fratello e sorella: con rispetto critico dico che stiamo imparando a convivere, ad uscirne insieme, senza omologarci reciprocamente in sloga di dubbia oggettività”. Il presule ha dato appuntamento alla città al 31 gennaio alle 18 quando celebrerà la prima messa per Prato che ripeterà poi ogni mese.
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