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In settecento alla fiaccolata per i cristiani perseguitati, il vescovo Agostinelli: ‘costruiamo ponti di pace’


In tanti stasera hanno preso parte al momento di raccoglimento voluto dal vescovo di Prato per dire no alla violenza sui cristiani e su quanti sono perseguitati per la propria fede religiosa. Assenti i musulmani


Redazione


Prato si stringe attorno ai cristiani perseguitati in tutto il mondo. In settecento hanno partecipato questa sera alla fiaccolata organizzata dalla Diocesi per dimostrare vicinanza e attenzione verso chi subisce violenza a causa del proprio credo religioso. Un silenzioso e composto corteo e' partito da piazza del Comune e attraverso via Ricasoli, piazza San Francesco, piazza delle Carceri, via Pugliesi e via Garibaldi, ha raggiunto piazza Duomo. Ad aprire il corteo lo striscione 'Non più schiavi ma fratelli' tenuto in mano da un gruppo di scout,e di ragazzi dell'oratorio Sant'Anna; a seguire le autorità con il vescovo Agostinelli e il sindaco Biffoni in testa. Poi ancora la giunta comunale, i volontari della Misericordia, la pastorale giovanile, preti e suore ma sopratutto tanta gente comune. Presenti alcuni rappresentanti dei cristiani protestanti e degli ortodossi romeni. Grandi assenti le comunità musulmane nonostante l'invito. Ad accogliere il fiume di torce in piazza delle Carceri due ali di giovani che disposti sulle scale del Castello dell'Imperatore hanno alzato dei cartelli con i nomi degli Stati dove i cristiani sono stati perseguitati e uccisi: oltre 50 Paesi, dalla Corea del Nord alla Nigeria, dall'Iraq al Pakistan, passando dalla Cina e dal Messico.

Storie di violenza e oppressione, lette una per una in piazza delle Carceri. Gli stessi ragazzi si sono poi disposti in semicerchio davanti al Duomo per ascoltare gli interventi del vescovo Agostinelli, del sindaco Biffoni e di Oscar Marzo, frate francescano della Custodia di Terra Santa, profondo conoscitore di Paesi difficili,come la Siria e l'Oriente, che ha portato una testimonianza della sofferenza patita dai cristiani: "Come ha detto il Papa, le persecuzioni odierne sono maggiori di quelle dei primi cristiani. Loro sono i veri martiri, cioè sono vero testimoni. Preferiscono morire che rinunciare alla loro fede. Cosa possiamo fare noi da Prato? Pregare ed essere solidali. E' molto importante essere qui stasera, con il vescovo e le autorità civili. Dove è Dio? Guardiamo alla città santa, Gerusalemme. La nostra fede non può prescindere dalla nostra croce'.

Il sindaco Biffoni ha sottolineato l'importanza della lotta per difendere la libertà religiosa:' Non possiamo voltare la testa e far finta di non vedere, anche per rispetto alla nostra meravigliosa carta costituzionale. Per questo dobbiamo impegnarci, perché professare la propria fede religiosa non sia motivo di sofferenza ma di felicità."

Infine il vescovo Agostinelli che lo scorso 26 dicembre, in occasione delle celebrazioni per Santo Stefano, patrono della città, ha lanciato l'idea della fiaccolata di oggi. 'Grazie a quanti hanno capito l'importanza di essere presenti stasera. Ci anima solo la volontà di fare ponti di pace e di vicinanza. Caro amico musulmano, caro amico cristiano, caro fratello e sorella: con rispetto critico dico che stiamo imparando a convivere, ad uscirne insieme, senza omologarci reciprocamente in sloga di dubbia oggettività”. Il presule ha dato appuntamento alla città al 31 gennaio alle 18 quando celebrerà la prima messa per Prato che ripeterà poi ogni mese.

E.B.
 
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