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Compie un anno Opera 22, il ristorante didattico di alta qualità promosso dalla Fondazione Opera Santa Rita di Prato per formare professionalmente i ragazzi ospiti nelle proprie case famiglia, con alle spalle storie di disagio sociale e familiare. E con il compleanno arriva anche – andrà in onda su Tv Prato – una trasmissione settimanale, “Indovina chi viene a cena” che prende il via venerdì 7 maggio.Il bilancio di questo primo anno del ristorante di via Pomeria 64, è stato tracciato dal presidente della Fondazione Santa Rita Roberto Macrì e da Simone Bartolozzi, maître e sommelier, coordinatore del ristorante (con la moglie chef Diana Marcantuono). Ed è senz’altro positivo. In questi dodici mesi i tesserati – per accedere al ristorante è necessario infatti iscriversi all’associazione, costituita ad hoc, “Amici del Santa Rita” – sono stati più di 1.600. I coperti serviti sono stati 8mila e i litri di vino 4mila. I clienti tipici sono attenti alla qualità del cibo, ma anche estremamente attenti al ruolo di questo progetto educativo.Hanno partecipato al progetto con dedizione ed impegno 15 ragazzi che sono in grado di poter rispendere all’esterno la loro professionalità acquisita nel settore. Una professionalità in continua crescita, tanto che alcuni di loro sono già stati chiamati da altre realtà, offrendo un servizio attento e serio.Una sfida particolare è quella del progetto “autismo in cucina”: con otto ragazzi autistici sono state realizzate, un lunedì al mese e in occasione di eventi speciali (fra cui la cena con la Giunta comunale di Prato), cene molto apprezzate. “Aver portato qui a lavorare dei ragazzi autistici per una cena al mese – sottolinea Francesca Faggi, coordinatrice dei servizi sociali del Santa Rita – è stato il punto di arrivo di quattro anni di intenso lavoro, in cui abbiamo insegnato loro a cucinare, apparecchiare e servire. La cosa più difficile per loro è la relazione con persone estranee, ma i risultati che abbiamo ottenuto qui da questo punto di vista sono stati molto incoraggianti. E poi a Opera 22 si dà loro un’opportunità di lavoro reale”. Fanno parte del progetto anche tre ragazzi con disagio psichico inviati dai Servizi Sociosanitari.Opera 22 seleziona le migliori materie prima e collabora con realtà di eccellenza del panorama enogastronomico nazionale, come ha testimoniato la visita dello chef campano Antonio Pisaniello del marzo scorso. Il menu segue il ciclo delle stagioni e ci sono prelibatezze come il fassone piemontese – la tartara di fassone rimane il piatto più richiesto – la mora romagnola, il baccalà islandese, il salmone selvaggio. A Opera 22 sono stati inventati numerosi piatti, uno dei più particolari e amati è il risotto di pomodoro con cuore di burrata. Ricca anche la cantina, con 1400 bottiglie distribuite in numerose etichette di grande pregio e una selezione di birre artigianali e distillati di vario genere. La bottiglia più costosa è stata un barolo Monprivato Cà d’ Morisso del ’96 da 300 euro.