Arrivato a Prato per portare il suo saluto al secondo congresso regionale di Sel che si concluderà domani al cinema Terminale con l'elezione dei nuovi organismi del partito, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è tornato su due questioni di grande attualità in città: sviluppo dell'aeroporto di Peretola e nuovo ospedale. A proposito dello scalo fiorentino, ieri il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha presentato il Piano degli aeroporti che prevede 11 aeroporti strategici e 26 di interesse generale. Nel Centro-Nord strategici sono Bologna e Pisa-Firenze ma solo a condizione che le due gestioni toscane si fondano. “Sono sempre stato di questo parere – ha detto Rossi – ho sempre sostenuto l'importanza dell'integrazione. A Pisa si fanno i volumi, a Firenze, invece, si fanno i margini. Un city airport rappresenta comunque un valore aggiunto. In più il nostro progetto consegna all'area metropolitana il Parco della Piana. Settemila ettari che rendiamo inedificabili, un'ampia zona tra Prato, Sesto e Campi Bisenzio che tendenzialmente avrebbe avuto un effetto dispersione. Sono tranquillo – ha aggiunto – anche da un punto di vista ambientale: la situazione non peggiorerà, anzi”.
Sul nuovo ospedale Santo Stefano e sulle critiche anche accese che lo hanno investito fin dal primo giorno, il presidente è particolarmente tagliente: “Vorrei che tutti quelli che brontolano venissero ricoverati nel vecchio ospedale per misurare la differenza tra vecchio e nuovo. E' una battuta, per carità, ognuno è libero di dire quello che pensa. Abbiamo fatto bene ad investire sui nuovi ospedali perché nei nuovi ospedali ci si ricovera meglio, si sta meglio, anche il personale fa uno scatto in avanti seppur dopo le prime difficoltà che sono normali all'inizio. Nei nuovi ospedali ci sono le nuove tecnologie e sono importanti. I trogloditi stanno nelle caverne”.
Riproduzione vietata