53
Ad un certo punto si sono visti pure i gauchisti. 5 ragazzi di sinistra si sono materializzati nella sala dell’Hotel Palace, dove era in corso la serata convocata dal Pdl per esprimere la solidarietà a Berlusconi, suscitando la preoccupazione di qualcuno e destando la curiosità dei più e delle luci delle telecamere. Ma si è rivelata ben presto una presenza silenziosa, che non ha disturbato le circa 250 persone fra assessori, eletti, dirigenti di partito e simpatizzanti, ritrovatisi ieri sera per esprimere pubblicamente la vicinanza al presidente del consiglio. Senza rinunciare a rintracciare le responsabilità in alcune dichiarazioni, prima e dopo l’aggressione avvenuta domenica scorsa a Milano, di esponenti dell’opposizione.“Anche dalle persone ragionevoli sono stati tenuti degli atteggiamenti deplorevoli con dichiarazioni che fanno venire i conati di vomito” ha dichiarato senza mezzi termini il capogruppo Pdl in consiglio comunale Roberto Baldi, invitando i pidiellini ad essere animati da desideri di “rabbia composta di libertà e di democrazia”. Per poi calarsi in una “chiamata a raccolta, per resistere, resistere, resistere e continuare a vincere contro chi arma le mani dei folli”. Il presidente del consiglio comunale Bettazzi ha confermato la condanna “per un episodio di totale mancanza di rispetto delle istituzioni” e ricordato come “nelle ultime settimane l’innalzamento della polemica politica lasciasse presagire qualche episodio di violenza nel nostro paese”. Concedendosi anche un accenno polemico da uomo di partito “mai nessuno esponente politico di centrodestra avrebbe pensato di andare alla manifestazione di una forza dell’altro schieramento per alzare i toni e per portare scompiglio”.Il coordinatore del Pdl e deputato, Riccardo Mazzoni ha rafforzato il concetto con una citazione di Berlusconi: “Noi non siamo come loro. Mai come oggi vediamo la distinzione fra tolleranza ed intolleranza, fra il mondo liberale ed il mondo comunista, che si porta dietro dei vizi atavici”. “C’è un clima che fa orrore – ha proseguito Mazzoni – ricorda quello degli anni ’70, che portò all’omicidio Calabresi”. Tracciando anche un parallelo fra le reazioni festanti degli anti-americani dopo l’11 settembre e quelle di certi gruppi di Facebook pro-tartaglia fioriti in queste ore: “C’è chi ha scritto che dopo l’aggressione a Berlusconi finalmente ha cenato bene”. Mazzoni non ha lesinato critiche all’Idv “che mischia il peggior giacobinismo di sinistra con il peggior qualunquismo di destra” e lanciato un monito a Bersani “finché il Pd non prenderà le distanze da Di Pietro tutte le dichiarazioni di solidarietà non varranno nulla”. Secondo il vice-coordinatore Pdl, Filippo Bernocchi “sta a noi dare l’esempio di parte politica responsabile, per uscire da questa stagione di odio”. “Bisogna riportare il dibattito nelle istituzioni” ha raccolto la capogruppo in provincia Cristina Attucci, portando un ulteriore attaccato Di Pietro “doveva dare la solidarietà ed abbassare i toni dello scontro”. Invece, secondo Attucci “la sinistra ha alimentato un clima di odio e di terrore, prendendo Berlusconi come capro espiatorio perché non sa né governare né fare opposizione”.Il capogruppo in Regione del Popolo della Libertà, Alberto Magnolfi ha rincarato la dose contro l’Idv “Di Pietro si muove come un killer della politica” e contro il Pd “Bersani se vuole essere credibile deve far dare le dimissioni alla presidente Bindi, altrimenti è troppo comodo continuare a fare politica su un doppio binario”. Magnofi ha anche indicato gli obiettivi per il Pdl “facciamolo funzionare da subito, prendendo la tessera e creando una vera unità nel partito”. Con un messaggio anche per gli avversari “nessuno potrà intimidire il Popolo della Libertà, che rappresenta la maggioranza degli italiani”, ribadito dallo stesso coordinatore Mazzoni “gli untori che hanno l’ossessione di Berlusconi non passeranno”. A chiusura è arrivato anche il messaggio di distensione del sindaco Roberto Cenni: “La vera risposta a quello che è successo consiste nella capacità di solidarizzare e nel portare avanti le idee senza esasperazione, lasciamo agli altri sbagliare”.
Carlandrea Adam Poli