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Il Museo Civico cambia look, ecco come sarà


Redazione


Il Museo Civico di Prato si rifà il look e cambia la sua stessa essenza, con l’ambizione di diventare il depositario dell’essenza stessa pratese e della sua identità storica e artistica. Il progetto è stato messo a punto da Marco Ciatti, direttore del laboratorio restauro dell’Opificio delle pietre dure, che ha individuato il primo nucleo funzionale del Museo Civico che, con il Palazzo Pretorio e l’Addossato, comprenderà le esposizioni permanenti e i servizi di accoglienza. Per questo primo nucleo i complessi lavori di restauro, ristrutturazione ed adeguamento impiantistico degli edifici sono ormai in corso e si prevede che abbiano termine alla fine di questo anno. Subito dopo avranno inizio gli interventi di allestimento delle singole sale con la collocazione delle opere nella loro sede definitiva, attualmente in fase progettuale. La presentazione al pubblico è avvenuta nella preziosa cornice dell’Archivio di Stato in Palazzo Datini a cura di Marco Ciatti e Bianca Ballestrero, l’architetto incaricato del progetto, che ne hanno spiegato le ragioni e le scelte. Il nuovo Museo Civico di Prato, rispetto alla tradizionale funzione di pinacoteca, è pensato per diventare qualcosa di più: museo di se stesso, cioè di come è nata e si è trasformata dall’Ottocento ad oggi l’istituzione museale anche in rapporto con l’edificio medievale, Palazzo Pretorio, che lo ospita. In rapporto alla società odierna si configurerà, inoltre, come il Museo della Città, luogo dove si conserva e si comunica l’identità culturale ed artistica di Prato e del suo territorio. Per questo motivo alla eccezionale collezione di dipinti, sculture e disegni esistente, si aggiungerà una nuova sezione storica al piano terreno, volta a ricordare le vicende del Palazzo Pretorio, quelle del Museo, dalla sua fondazione ai successivi allestimenti del 1912 (curato da Roberto Papini) e del 1954 (per opera del grande storico dell’arte pratese Giuseppe Marchini). La ricostruzione della storia della città e del suo territorio dal periodo archeologico sino al Novecento, sarà compiuta attraverso oggetti significativi, immagini, testi, grafici e fotografie. La collezione artistica vera e propria sarà esposta nei tre magnifici saloni e i piccoli mezzanini seguendo un ordine cronologico. Si inizia con i dipinti del Medioevo e del Quattrocento con la prestigiosa serie dei polittici gotici e le tavole rinascimentali di Filippo Lippi. Una particolare attenzione sarà dedicata alle opere ed agli artisti più direttamente connessi con la città come, Bernardo Daddi, autore della predella con le Storie della S. Cintola, e Filippino Lippi, che ha avuto qui i suoi natali e qui ha lasciato importanti opere. Al secondo piano troverà posto l’arte a Prato tra il Cinquecento e la fine del Settecento, evidenziando i collegamenti esistenti tra le opere e gli insediamenti pratesi di provenienza. L’ultimo piano avrà invece come tema l’arte a Prato nell’Ottocento e nel Novecento con una sala dedicata, anche per ragioni conservative, ai disegni e cartoni di Alessandro Franchi, il principale pittore pratese del tempo. In quest’ultima sezione troveranno posto tutti i fondamentali protagonisti dell’arte a Prato tra il naturalismo ottocentesco del Bartolini e i protagonisti della Scuola di Prato del Novecento.
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Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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