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Sono irrintracciabili i 25 cinesi positivi al Covid inseriti nel bollettino regionale sul contagio di ieri (leggi). Sono spariti nel nulla e nessuno sembra sapere dove siano, con tutte le conseguenze del caso in termini di rischi per la salute pubblica. Il dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana centro li sta cercando da ieri per capire da dove nasca questa concentrazione così numerosa e se ci siano dei focolai attivi, ma questo è il classico "ago in un pagliaio" perchè molti di loro hanno dichiarato un'identità diversa dalla propria attraverso dei codici fiscali fasulli, forse per nascondere il proprio stato di clandestinità.
I tamponi sono stati effettuati a pagamento alla Synlab che poi ne ha comunicato l'esito ai diretti interessati. Non è chiaro se i codici fiscali siano stati comunicati a voce o se sia stata mostrata una tessera sanitaria altrui. Gli accertamenti compiuti ieri e oggi dall'Asl per rintracciare i positivi, hanno evidenziato le numerose incongruenze presenti nei dati raccolti dal laboratorio privato. Non c'è solo il problema dei codici fiscali fasulli. Emergono anche casi di numeri di telefono sbagliati o di persone che sanno parlare solo il cinese ed è dunque necessario ricorrere a un interprete. Scatta poi la proverbiale chiusura ermetica della comunità orientale che complica il tutto. Di fatto raggiungere queste persone per assicurarsi che stiano in isolamento fino a che non si negativizzeranno e per tracciare i loro contatti, è al momento impossibile. Una bella preoccupazione in più per il dottor Renzo Berti, direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana centro che oltre a chiedere collaborazione al Consolato, lancia un appello alla comunità cinese: "Di fronte a una pandemia dovete agire con la massima trasparenza. – afferma Berti -Situazioni come quella che stiamo vivendo vanno gestite seguendo le regole e non con soluzioni fantasiose per sfangarla che si rivelano pericolosissime. A noi sanitari non interessa l'eventuale stato di clandestinità della persona contagiata, ma solo le sue condizioni di salute. In assenza di ambienti adeguati dove fare l'isolamento e la quarantena, abbiamo ampia disponibilità di posti negli alberghi sanitari".
I tamponi sono stati effettuati a pagamento alla Synlab che poi ne ha comunicato l'esito ai diretti interessati. Non è chiaro se i codici fiscali siano stati comunicati a voce o se sia stata mostrata una tessera sanitaria altrui. Gli accertamenti compiuti ieri e oggi dall'Asl per rintracciare i positivi, hanno evidenziato le numerose incongruenze presenti nei dati raccolti dal laboratorio privato. Non c'è solo il problema dei codici fiscali fasulli. Emergono anche casi di numeri di telefono sbagliati o di persone che sanno parlare solo il cinese ed è dunque necessario ricorrere a un interprete. Scatta poi la proverbiale chiusura ermetica della comunità orientale che complica il tutto. Di fatto raggiungere queste persone per assicurarsi che stiano in isolamento fino a che non si negativizzeranno e per tracciare i loro contatti, è al momento impossibile. Una bella preoccupazione in più per il dottor Renzo Berti, direttore del dipartimento di prevenzione dell'Asl Toscana centro che oltre a chiedere collaborazione al Consolato, lancia un appello alla comunità cinese: "Di fronte a una pandemia dovete agire con la massima trasparenza. – afferma Berti -Situazioni come quella che stiamo vivendo vanno gestite seguendo le regole e non con soluzioni fantasiose per sfangarla che si rivelano pericolosissime. A noi sanitari non interessa l'eventuale stato di clandestinità della persona contagiata, ma solo le sue condizioni di salute. In assenza di ambienti adeguati dove fare l'isolamento e la quarantena, abbiamo ampia disponibilità di posti negli alberghi sanitari".
La speranza è che i 25 riescano a isolarsi con il "fai da te" proprio come successo nella prima fase della pandemia. Non è un metodo scientifico e sfugge ai controlli, ma è sempre meglio di avere persone contagiate senza un tetto dove stare a giro per la città. Oggi intanto sono 13 i cinesi positivi sui 36 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.
Contattata da Notizie di Prato, Synlab ha dichiarato con una email di aver seguito le consuete procedure: "Tutti i pazienti che accedono alle nostre strutture – si legge nel messaggio – hanno l’obbligo di presentare il proprio documento d’identità e di fornire il codice fiscale per la corretta identificazione e inserimento in anagrafica, insieme a un numero di telefono di riferimento per poter essere avvisati in caso di problemi. Non avendo modo di verificare la veridicità o meno di un documento presentato da un paziente, il nostro sistema recepisce i dati forniti e li trasmette all’Asl, secondo le normative in vigore".
Contattata da Notizie di Prato, Synlab ha dichiarato con una email di aver seguito le consuete procedure: "Tutti i pazienti che accedono alle nostre strutture – si legge nel messaggio – hanno l’obbligo di presentare il proprio documento d’identità e di fornire il codice fiscale per la corretta identificazione e inserimento in anagrafica, insieme a un numero di telefono di riferimento per poter essere avvisati in caso di problemi. Non avendo modo di verificare la veridicità o meno di un documento presentato da un paziente, il nostro sistema recepisce i dati forniti e li trasmette all’Asl, secondo le normative in vigore".
(e.b.)
Edizioni locali: Prato