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Il giudice ha sospeso la decisione sul rinvio dell'esecuzione dello sfratto della famiglia Felici dal piano terra della villetta via di Cantagallo dove vive anche la nonna novantenne invalida al 100%, venduta all'asta nei mesi scorsi a 175mila euro per far fronte ai debiti lasciati dalla storica azienda di famiglia che produceva stufe in terracotta. Si è concluso così il braccio di ferro tra i delegati del tribunale e la famiglia Felici durato l'intera mattinata di oggi, 16 maggio, sotto l'occhio attento dei carabinieri e del personale della Digos e alla presenza di esponenti di Fratelli d'Italia, di Casapound e dell'associazione Stremao. I Felici hanno chiesto di spostare l'esecuzione a metà giugno, considerando che tra pochi giorni avranno la disponibilità di un appartamento preso in affitto a Vaiano e che i termini dell'esecuzione scadono l'8 giugno.
L'anziana invalida è stata visitata dal medico legale dell'Asl, Brunero Begliomini, secondo il quale la signora può essere spostata con le dovute accortezze. Di conseguenza per i delegati del tribunale la novantenne può essere sistemata al piano di sopra della casa in questione, dove vive la nipote. Peccato che il bagno sia inaccessibile alla carrozzina dell'anziana malata.
Alla fine il giudice, Stefania Bruno, ha deciso di sospendere ogni decisione per esaminare le carte, essendo arrivata a Prato da pochissimi giorni. La famiglia Felici si è assunta l'impegno di accelerare il trasloco a Vaiano in questi giorni di tregua.
Il Comune, a cui non è stato chiesto aiuto, ha comunque offerto un posto in una rsa per sistemare la novantenne ma la famiglia ha rifiutato perchè preferisce prendersi cura di persona della nonna. L'assessore al Sociale Luigi Biancalani però, non risparmia critiche verso chi "strumentalizza le difficoltà dei cittadini per farsi pubblicità e gridare slogan privi di senso". Il riferimento è alla protesta e al presidio di alcuni partiti di centrodestra: "Al di là del caso specifico, il Comune aiuta circa 7mila persone all'anno con i diversi strumenti a disposizione. Nessuno faccia polemiche vuote perché la nostra città deve essere fiera di avere una rete di aiuti solida a sostegno di tutta la comunità. E se invece di intervenire approfittando dello stato di necessità delle persone per andare sui giornali, qualcuno guardasse a fondo il funzionamento del sistema, si renderebbe conto come la gran parte delle persone che hanno accesso ai servizi sociali sono italiane. Aiutiamo tutti coloro che ne hanno bisogno e ne hanno diritto, rispettando soprattutto la dignità delle persone".
E.B.
Edizioni locali: Prato