Sono tre donne le vincitrici della prima edizione del premio di laurea Valentina Liboni voluto dall'associazione Iemig, gruppo italiano di interesse per la medicina di urgenza, per valorizzare chi tra medici e infermieri ha deciso di impegnarsi in questo ambito sanitario, il più complesso in termini di carichi di lavoro, rischi e inadeguatezza degli stipendi. La premiazione si è tenuta ieri sera, 12 ottobre, all'Art Hotel, alla presenza dei familiari di Valentina Liboni, l'infermiera del pronto soccorso di Prato, morta nell'agosto del 2021 all'età di 39 anni a causa di un male incurabile.
Le vincitrici, scelte da una giuria di accademici, sono: Stefania Gemma di Roma, laureata in Medicina e chirurgia con una tesi su anticoagulanti e trauma cranico; Sara Montemerani di Siena, specializzata in Medicina d'urgenza con una tesi sull'integrazione tra territorio e ospedale attraverso il pronto soccorso durante la pandemia, Giulia Biagi di Pisa, laureata in scienze infermieristiche con una tesi sull'educazione alle manovre di rianimazione nelle scuole. A ciascuna di loro andrà un assegno di mille euro.
La serata è stata anche l'occasione per riflettere sullo stato di salute della Medicina d'urgenza. Il direttore del dipartimento di emergenza urgenza e capo del pronto soccorso pratese, Simone Magazzini, ha puntualizzato nuovamente che il settore non è in crisi, è l'uso che se ne fa che lo rende tale: "I medici di emergenza devono tornare a occuparsi solo di emergenze, quello per cui hanno studiato. Se fai un turno di 12 ore senza vedere mai un'emergenza ma facendo il lavoro delle medicine in attesa che al paziente venga assegnato un posto letto, è chiaro che poi decidi di lasciare il pronto soccorso e andare a fare l'internista per davvero. Facciamo cinque specialistiche in una e di corsa. Questo non è sostenibile".
Un carico di stress, per giunta mal pagato, che è alla base della grande fuga dei sanitari dai pronto soccorso e dei nuovi concorsi, sempre semideserti.
Per il professor Carlo Rostagno della scuola di specializzazione di Firenze "la politica deve prendere in mano la situazione. L'attività dei pronto soccorso è stata stravolta. E' necessario riformare tutto il servizio sanitario e auspico una sinergia vera tra la politica i professionisti". Il collega di Siena, Giuseppe Martini, ritiene sia necessario cambiare il sistema di reclutamento mentre il professor Lorenzo Ghiadoni di Pisa è necessario "non agire a monte ma a valle. C'è una mancanza di vocazione per problemi di lavoro e di salario. Quelli della nostra regione sono tra i più bassi d'Italia. Una soluzione potrebbe arrivare dal garantire mille euro nette in più al mese a chi lavora nei pronto soccorso. Chiediamoci perché la specialistica più richiesta è oculistica".
Anche Dante Mondanelli, vicepresidente dell'ordine dei medici di Prato, è sulla stessa lunghezza d'onda: "Il contesto è difficile perché sono stati tagliati migliaia di posti letto in zona distretto e a livello nazionale sono stati posti dei paletti assurdi all'assunzione di personale. Il nostro è il mestiere più bello del mondo perché ci permette di prenderci cura degli altri. Il sistema deve consentirci di fare ciò per cui ciascuno di noi è stato formato".
Nodi che giorno dopo giorno vengono al pettine nella indifferenza quasi totale o nell'incapacità di chi è chiamato ad amministrare il Paese. La scelta delle tre giovani vincitrici del premio e la tenacia che ogni giorno dimostrano i medici e gli infermieri del pronto soccorso, di Prato come di tutta Italia, tengono accesa la speranza che nel frattempo qualcosa cambi, a livello regionale e a livello nazionale.
Nell'attesa Iemig, nata dalla volontà dei dottor Alessio Baldini e Franco Lai del pronto soccorso di Prato, rispettivamente presidente e vicepresidente di Iemig, proseguirà il suo lavoro di approfondimento e divulgazione per aggiornare le conoscenze degli operatori del settore sugli standard di cura della medicina d'urgenza. Un lavoro che vedrà una collaborazione più stretta con gli atenei toscani affidata a Franco Lai.
Il futuro della medicina d’urgenza è rosa, il premio Valentina Liboni va a tre donne
Ieri sera all'art hotel la premiazione del concorso voluto dall'associazione Iemig per valorizzare chi sceglie questore ambito sanitario nonostante i numerosi problemi che lo stanno affossando
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(e.b.)
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