La pratese Eleonora Baggiani ha 36 anni e ha trascorso gli ultimi 21 a lottare contro una grave forma di bulimia e di anoressia. Un percorso tutto in salita che la sanità pubblica ha contribuito a rendere ancora più ripido e per il quale dovrà rispondere in tribunale, ma ora che il peggio è passato per Eleonora è arrivato il momento della condivisione. E così ha deciso di mettere nero su bianco la sua difficile storia, da quando è iniziata ai tempi del liceo, a oggi che può dirsi superata. Il libro si intitola "Caoticamente me". Trentotto pagine di sofferenza e di guerra con il cibo per "essere di aiuto alle tantissime ragazze che soffrono, spesso in silenzio, dello stesso problema.' In questo progetto Eleonora, che vive in Val d'Aosta da 3 anni per farsi curare in un centro specializzato di Brusson, si è fatto aiutare dall'amico Riccardo Gentile che si sta occupando della diffusione della pubblicazione e che ha dedicato a Eleonora un video. Il libro costa 10 euro.
Il ricavato servirà per coprire le tantissime spese che la famiglia Baggiani ha dovuto sostenere negli ultimi anni per potersi permettere le cure in Val D'Aosta (260 euro al giorno). Eleonora ha persino venduto la casa a Maliseti che il padre le aveva regalato. Un capitolo amarissimo che aggiunge tristezza alla tristezza. L'Asl 4 di Prato e la Regione infatti, non hanno dato l'autorizzazione per le cure a Brusson e così tutta la spesa si è riversata sulle spalle della famiglia. Va considerato che la Toscana, almeno all'epoca, non aveva centri specializzati per i disturbi alimentari e che quindi avrebbe dovuto dare il via libera per il trasferimento in Val d'Aosta come avviene nelle altre regioni. Per l'Asl 4 c'erano solo due possibilità: Firenze, dove però veniva trattata solo la forma depressiva di Eleonora, e Todi in Umbria, dove la ragazza era già stata per quasi 5 mesi senza alcun beneficio. Inutile quindi tornarci nuovamente. Non è rimasta quindi che arrangiarsi da soli e dare fondo ai propri risparmi. Non certo senza combattere. Il padre di Eleonora, Fulvio, perito tessile, ha fatto causa all'Asl chiedendo il rimborso di tutte le spese sostenute e del danno subito. Una causa iniziata nel 2013 e mai decollata: "Purtroppo il giudice che aveva tutti gli incartamenti è stato trasferito – racconta Fulvio Baggiani – ed è stato necessario ripartire da capo. La prima udienza è fissata per l'aprile del 2017. Ma non ci arrendiamo. Ho anche contattato il presidente Enrico Rossi per fargli presente la situazione e ho ricevuto come risposta solo una email asettica che mi invitava a contattare l'Asl. Ecco, credo che per Eleonora e per chi si trova nelle sue condizioni, sia giusto andare avanti con la causa. Lei aveva la fortuna di avere un appartamento da vendere per pagare le cure. Ma mi chiedo come può fare chi non ha soldi. Non è giusto".
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