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Il Comune vara un piano triennale delle opere pubbliche da 44 milioni e rispunta la tramvia


Redazione


È la tramvia la novità più succulenta di queste ore uscita dal piano triennale delle opere pubbliche. Martedì, infatti, la giunta comunale ha approvato una delibera per riaffermare la volontà di esaminare un percorso alternativo a quello tracciato dalla precedente amministrazione, che si muoveva dalla stazione fino al polo espositivo. La ratio della decisione è quella indicata da tempo dall’assessore ai lavori pubblici, Roberto Caverni: “Il trasporto su rotaia è l’unico che possa ricevere finanziamenti a livello regionale e nazionale”. Nel 2010 il Comune prevede di utilizzare circa 1 milione di euro, proveniente come per gli anni successivi interamente da fonti esterne, l’Unione Europea ed il ministero dell’Ambiente. Una cifra importante, ma soltanto frazionaria dei 44 milioni di euro totali del piano. A contribuire in misura prevalente sono alcune opere ereditate dalla precedente amministrazione, come la manutenzione straordinaria e l’ampliamento del museo Pecci (totale, 600mila euro), l’infinita ristrutturazione di palazzo Pretorio (470mila euro), i residui di spesa per il sottopasso alla questura (400mila euro) e di quello di via Nenni (1 milione e 375mila euro). Pesante anche l’apporto per l’accordo di programma per la seconda tangenziale, saranno infatti necessari 6,9 milioni di euro coperti per 4,85 milioni da contributi esterni e per 2,05 milioni dalle entrate comunali. A questi bisogna poi aggiungere i fondi per la viabilità legata al nuovo ospedale, 1,8 milioni nel 2010 col collegamento tramite sottopasso di via San Paolo con via Foscolo ed il contributo da privati per 2,842 milioni per la realizzazione del raccordo fra via Allende e via Tobbianese.Scendendo nelle partite di maggiore interesse politico sono stati stanziati per l’anno in corso 10mila euro per lo studio di fattibilità del sottopasso in via Montalese, che ha causato la stilettata del Pd contro l’amministrazione per la mancata realizzazione nei primi mesi di legislatura. “C’è l’intenzione di farlo” afferma l’assessore Caverni, senza nascondere gli ostacoli indicati dai dirigenti del settore “andrebbe spostata l’intubazione del torrente e bisognerebbe fare in tutto quattro corsie (due per il sottopasso e le due corsie libere per chi transita da e per la tangenziale), ma si rischia un appiccicottoio, molto meglio aspettare un progetto complessivo di urbanizzazione” magari rimuovendo la casa, che attualmente limita la libertà d’intervento nell’area. Non viene accantonata neppure la declassata, l’opera in prospettiva più costosa peserà nell’anno in corso per 100 mila euro, utili a realizzare lo studio di fattibilità.Allo stato attuale della dialettica politica, emergono poi come punti di maggior contrasto il legame fra le alienazioni ed investimenti, per un totale di 11,086 milioni, con un’incidenza pressoché totale per le opere di manutenzione di scuole (1,45 milioni di euro) e strade (2,66 milioni). Il Partito Democratico ha paventato il rischio di non vederle realizzate nel 2010, in virtù della difficoltà di alienare in tempo i beni iscritti al bilancio. Rivendicando una buona amministrazione per avere destinato le entrate da alienazioni al polo espositivo. Al vetriolo è arrivata, però la risposta di Caverni: “Hanno detto di essere stati molto più bravi di noi e di aver destinato i proventi delle cessioni al polo espositivo. È una cosa inesatta, tutti i fondi per l’area Banci nel precedente piano per le opere pubbliche provenivano da oneri di urbanizzazione e da contributi esterni. Evidentemente Carlesi non è stato informato di quanto fatto dalle precedente amministrazioni, non appartenendo alla stessa corrente”. La caustica risposta del titolare della delega dei lavori pubblici della giunta comunale va ad incrociare anche l’altra macro-questione sollevata da Carlesi, la vendita dei terreni ex Salvi Cristiani: “Erano già stati inseriti in passato fra le alienazioni, fra l’altro, con gli stessi valori – racconta – quindi è una stupidaggine continuare a dire che noi avremmo intenzione di fare una cementificazione”.A fare da sfondo al dibattito politico sulla manovra economica e sul piano triennale il tema della copertura delle opere pubbliche finanziate con le alienazioni. Oramai nessuno, neppure in giunta, crede nella possibilità di incamerare la vendita di tutti gli immobili messi a bilancio nel 2010 ed in giunta già si pensa al piano b da mettere in campo nella seconda metà dell’anno. Si tratterebbe di rendere più sostanziosa la consueta variazione al bilancio, magari imboccando la tradizionale via della cartolarizzazione del valore degli immobili.

Carlandrea Adam Poli

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