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In una seduta ricca di turbolenze il consiglio comunale ha approvato, ieri pomeriggio, col voto compatto della maggioranza la messa a gara del servizio di gas naturale nel territorio di Prato. L’attuale gestione pubblica, in affido a Consiag scade il prossimo 31 dicembre senza possibilità né di rinnovo né di proroghe, almeno a sentire l’assessore alle politiche dell’energia Filippo Bernocchi, che ha spiegato: “la direttiva comunitaria ci impone di procedere alla liberalizzazione del mercato dell’energia e, quindi, di andare a gara”. Esempi recenti del cammino, che sta per imboccare il Comune di Prato abbondano, come Ascoli, Cesena, Fano soltanto per fare alcuni nomi e, soprattutto, Roma. Secondo Bernocchi “al pari di altri settori, che hanno conosciuto una liberalizzazione anche per il gas a Prato si sentiranno gli effetti benefici”.Non credono, però, alla possibilità di un alleggerimento della bolletta per gli utenti né ad un miglioramento del servizio i consiglieri di minoranza: “Soltanto i piccoli comuni hanno aderito in questa fase all’ipotesi di affidare la distribuzione del gas tramite gara – ha notato in aula l’esponente del Pd, Matteo Biffoni -. In Lombardia, dove il servizio è all’avanguardia, la Regione ha emanato una circolare per chiedere ai Comuni prossimi alla scadenza della concessione di non procedere per evitare delle incongruenze in presenza di reti interconnesse come quella di Prato”. Ha ulteriormente puntato il dito il piddino Nicola Oliva: “E’ una scelta inopportuna, perché non c’è al momento un regolamento sulle clausole sociali né una definizione degli ambiti territoriali (Atem). Oramai in altre realtà d’Europa si stanno ricredendo sulle politiche di liberalizzazione”. Gli ha fatto eco il capogruppo dell’Idv, Aurelio Donzella: “Non possiamo prevedere al momento le ricadute occupazionali; senza garanzie questa gara potrebbe aggravare la situazione di precarietà del lavoro a Prato”.A complicare la dialettica consiliare anche l’ampia integrazione della delibera di giunta con un emendamento a firma del capogruppo del Pdl, Roberto Baldi che l’ha completata con alcuni chiarimenti normativi ed esplicativi. “Abbiamo bisogno di tempo per approfondire le aggiunte” ha chiesto con forza il capogruppo democrat, Massimo Carlesi avanzando una richiesta di sospensione con rinvio della discussione alla prossima seduta, prontamente rigettata dalla maggioranza consiliare. I dettagli tecnici dell’operazione stabiliscono che il comune potrà avvalersi di un’organizzazione esterna per la predisposizione della gara con un onore scaricato interamente sul nuovo gestore del gas. L’intera operazione, però, potrebbe essere resa vana con l’arrivo dal governo della definizione degli ambiti territoriali, che trasferirebbe i bottoni del comando dal Comune alla Provincia. Un’eventualità che la giunta comunale vuole scongiurare per una questione più economica che di gusto politico: se andasse in porto quest’operazione il Comune si garantirà per i prossimi 12 anni un ricco gruzzoletto derivante dal canone a carico del nuovo gestore del gas per 4,5 milioni di euro ogni anno.
Carlandrea Adam Poli