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Alla fine la telenovela di Stefan si è chiusa con quella che, in gergo giuridico, si chiama “chiusura coattiva”. In pratica stamani gioevdì 14 maggio la Polizia Municipale e l’Ufficio legale del Comune hanno imposto a Stefan, il negozio di circa 3000 mq in prossimità della Questura, di chiudere i battenti, anche se non l’hanno materialmente “sigillato”, potendo il marchio commerciale proseguire nella vendita all’ingrosso, riservata però ed esclusivamente ai titolari di partita Iva e non ad ogni consumatore. L’esecuzione d’ufficio, in ottemperanza all’ordinanza emanata il 20 aprile dal settore Attività economiche del Comune, ha richiesto un po’ di tempo, poichè è stato necessario far uscire dal punto commerciale tutti i clienti che stavano facendo la spesa.E’ l’ultimo capitolo, la cessazione “coattiva”, di una vicenda che sin dall’apertura ha opposto i titolari di Stefan all’Amministrazione comunale, da subito convinta che nel negozio si svolgesse una vendita al dettaglio non autorizzata. Ricapitoliamo i contorni del contenzioso: nel marzo scorso Stefan si trasferì da via Viareggio a via delle Fonti e avviò l’attività commerciale nella nuova sede. Fin qui poco o niente di strano, salvo la verifica dei necessari parametri urbanistici, se non per un dettaglio tutt’altro che irrilevante: Stefan sosteneva di effettuare una vendita all’ingrosso, in quanto tale non soggetta a particolari disposizioni, l’Amministrazione comunale, al contrario, affermava trattarsi di una vendita al dettaglio, e quindi subordinata ad autorizzazione preventiva, anche per le sue condizioni effettive, con i consumatori che all’ingresso dovevano farsi soci di una cooperativa, la coop “Nuova lira”.La Polizia municipale e, con essa, il Servizio attività economiche hanno, dal primo istante, considerato la procedura di vendita predisposta da Stefan (iscrizione alla coop per fare la spesa) nient’altro che un escamotage, contrario alle normative che regolano il commercio. E, in effetti, una prima contestazione per “vendita irregolare al dettaglio” fu notificata a Stefan dal comando dei vigili urbani in data 25 marzo, seguita a distanza di un mese dall’ordinanza di chiusura, per la medesima ragione, del settore Attività economiche, dopo una serie di più approfonditi accertamenti. Stefan ha però ignorato l’ordinanza ricorrendo, nel frattempo, al Tar in opposizione all’atto del Comune. Opposizione respinta dal Tar che, a sua volta con una propria ordinanza, depositata mercoledì della scorsa settimana, ha rigettato il ricorso in quanto “non appare sorretto da sufficienti elementi di fondatezza”.I vigili urbani, pur non sigillando il negozio, non potendo essere impedita la vendita all’ingrosso, hanno affisso cartelli informativi agli ingressi di Stefan, sorvegliati per l’intera giornata. Se comunque, da domani, venisse riscontrato un comportamento che continuasse a non rispettare la cessazione dell’attività al dettaglio, nei prossimi giorni il Comune procederà ad apporre i sigilli al centro commerciale.