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Il Coiano Santa Lucia oggi proseguirà gli allenamenti per tutte le sue squadre. Ad annunciarlo è il presidente Roberto Macrì che non manca di sottolineare come, sulla questione, ci siano diverse interpretazioni anche all'interno dello stesso governo. "Mi assumo l'assoluta e completa responsabilità di questa scelta – spiega Macrì -. Ovviamente non si tratta di una posizione anarchica che parte dal presupposto di sentirsi al di sopra delle leggi e di fare quello che sembra meglio soggettivamebte. Al contrario, si tratta di una necessità dovuta alla circostanza che non siamo messi in condizione di sapere a quali regole attenersi. Da una parte il Ministero dello sport ha dato delle indicazioni visibili a tutt'oggi con Faq pubbliche. Dall'altra abbiamo una circolare interpretativa del ministero degli Interni con altre indicazioni contrastanti. Nella incertezza, la Federazione non ha dato nessun orientamento".
In questo caos interpretativo, la scelta del Coiano Santa Lucia è stata quella di preservare il diritto dei ragazzi a fare attività motoria: "A questo punto – prosegue il presidente -, siccome devo rispondere ai miei iscritti ed alle loro famiglie, mi assumo la responsabilità di decidere autonomamente e ragionevolmente penso che sia più opportuno attenersi alle indicazioni del ministero dello sport che ritengo più affine e più a conoscenza di quelle che sono le nostre attività ed i possibili rischi da contenere. Quando avremo una risposta univoca dal governo ovviamente ci allineeremo al rispetto della normativa sperando sia chiara ed applicabile. Se vogliamo poi entrare nel merito delle posizioni personali, credo comunque che sarebbe un errore chiudere la facoltà degli allenamenti perché i giovani rischiano molto di più il contagio in situazioni non protette e disorganizzate che in un contesto come quello delle società sportive. Vi è poi una ulteriore riflessione, che lo stesso ministro Spadafora ha opportunamente ammesso in diretta Tv, ovvero che in un contesto di mobilità comunque ridotta anche per i giovani è doveroso offrire spazi di motorietá per la loro salute psicofisica".
Da qui un'ulteriore proposta: "In questo – spiega Macrì – siamo pronti a fare la nostra parte per aprire i nostri impianti anche a eventuali non tesserati e/o altri sport se l'amministrazione ce lo chiederà, sempre ovviamente nel rispetto delle norme vigenti. Tra le altre cose abbiamo autonomamente messo in atto ulteriori azioni che a nostro avviso possono favorire questo processo come il consiglio di non usare le docce e farle a casa, ovviamente se possibile. Iniziativa che le famiglie e gli atleti con senso di responsabilità hanno accolto senza problemi. Insomma il mondo dello sport fa di tutto per non rinunciare alla sua vocazione di intervento anche sociale a favore della nostra comunità. Dispiace vedere una così scarsa attenzione da parte delle istituzioni".
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