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Il Chiavaccio festeggia i suoi primi 50 anni con un libro che rievoca tutte le “ragazzate” dei goliardi pratesi


Redazione


Cinquant’anni e non sentirli. Dall’ormai celebre furto del “chiavaccio” riportato a Prato nel 1955 dopo un esilio di forzato di 655 anni nell’odiata Pistoia, a tutta una serie di gesti goliardici che ora si trovano tutti racchiusi in un volume. E’ stato presentato ieri mattina da Umberto Cecchi, in un affollato salone comunale, il libro che racchiude i primi 50 anni di vita dell’ordine goliardico del Chiavaccio. Mezzo secolo di scherzi e di “ragazzate” che hanno visti protagonisti svariate generazioni di giovani pratesi, molti dei quali adesso si trovano a  ricoprire ruoli di primo piano nella vita politica, istituzionale ed economica della città. Tra i vari “scherzi” elencati con dovizia di particolari e di retroscena da Umberto Cecchi, c’è quello originario, da cui il nome dell’ordine: quando il nucleo originario di studenti, appunto 50 anni fa, organizzò una spedizione a Pistoia per riappropriarsi del “chiavaccio”, vale a dire la serratura di Porta Pistoiese che i pistoiesi rubarono durante il sacco di Prato e che da allora era affissa nel Palazzo di Giano. E poi il maxi tappo di champagne messo a chiudere il “buco” di Moore o anche il furto del Gonfalone della Provincia di Prato. E poi i riti di iniziazione, con la timbratura delle nuove leve. Insomma, mezzo secolo di goliardia che ora rivive in un volume che non vuole essere solo rievocazione ma anche stimolo a continuare una tradizione tipicamente pratese.

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

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