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Prima uscita pubblica per il Circolo della critica. Circa 70 persone, ieri sera, hanno partecipato alla riunione tenuta nella sede di Comunità viva in zona sacro cuore, organizzata dai consiglieri provinciali Bini e Luchetti, oltre che da altri esponenti del Pdl. “Vogliamo creare una fucina di idee e di partecipazione attiva per il cambiamento della città” è stato l’intento espresso da Riccardo Bini, presidente del circolo. A partire dal futuro del centro storico, sul quale i pidiellini hanno un’idea molto chiara “se non si risolleva dal centro, Prato non ce la farà” ha detto, infatti, il coordinatore provinciale del Popolo della Libertà Riccardo Mazzoni. Il deputato pratese ha ricordato “la difficile eredità trovata dalla nuova giunta: fra qualche giorno avremo i dati veri sul bilancio e saranno numeri drammatici, che impediranno di operare per i primi 3 anni di legislatura”. Mazzoni non ha negato “le divergenze iniziali col sindaco, perché su alcune cose avrei usato l’acceleratore, ma già oggi i segnali di discontinuità sono tanti”. Confermando, quindi, quell’azione da pungolo che il Circolo della critica e, probabilmente, tutto il Pdl intende esercitare sulla giunta nei prossimi anni.A parlare in toni drammatici, invece, della situazione del centro è stato l’assessore alla sanità Mondanelli: “Secondo un’indagine del Pin di Prato, soltanto il 12% dei giovani frequenta il centro ed addirittura l’83% di loro ha paura ad uscire la sera”. “Sono gli effetti dannosi di decenni di scelte dannose da parte delle precedenti amministrazione” è stata la spiegazione più gettonata fra i relatori. Qualcuno ha provato anche ad offrire delle soluzioni per rilanciare il centro. Così, l’architetto Pasquetti ha illustrato il suo progetto per “fare del centro un Mall naturale” e per “creare una via Pulchritudinis un cammino nella e attraverso la bellezza contro il degrado culturale, morale e sociale”. Idea che, però, ha ricevuto subito lo stop del capogruppo in cCmune del Pdl, Baldi: “Pensiamo prima a fare le cose semplici” ha tagliato corto. E’ stato Federico Mazzoni, presidente dell’Aci e consigliere del sindaco, a rilanciare la questione della bellezza in centro storico. Con due proposte: “Innalziamo il tasso tecnico del centro storico, come è stato fatto per le lottizzazioni industriali e troviamo un modo per far rientrare nella progettazione urbanistica i criteri di bellezza”. Giovanni Luchetti ha poi ipotizzato “di usare la leva fiscale per far rivivere il centro, con una politica di incentivi”. Proposte che, si sono incrociate con le due idee lanciate da Luciano Gori per il neonato consorzio Prato C’è: la creazione di una zona franca urbana in centro storico e la trasformazione dello stesso in un centro commerciale naturale, capace di intercettare i fondi della Regione Toscana. Altro tema toccato da Gori è stato quello degli affitti in centro, vera spada di Damocle per i commercianti. “Bisognerebbe penalizzare i proprietari dei fondi che pur di non abbassare il prezzo preferiscono tenerli sfitti” ha proposto Luchetti. Non sono mancati, ad ogni modo, oltre a dibattito e proposte, appunti critici sulla serata. “E’ un po’ una contraddizione decentrare il tavolo di discussione sul centro” ha notato Gabriele Tani, presidente dei commercianti del centro storico, considerata la sede di periferia scelta ieri sera. Che ha osservato con una punta d’amarezza “il centro storico oggi viene trattato alla stregua di un qualsiasi altro quartiere”, rintracciando una particolare causa dell’attuale situazione di crisi “siamo arrivati fino a questo punto, perché il centro ha perso la sua funzione sociale”. Francesco Fedi, in rappresentanza del coordinamento dei comitati dei cittadini, ha posto l’accento sulla “revisione di Apu e Ztl in centro, perché rischia di essere espressione di una visione parziale se non si discute della mobilità in generale”. Ma c’è stato pure chi a fine serata ha accusato un po’ di vaghezza nelle proposte lanciate dagli esponenti del Pdl: “mi aspettavo qualche idea più concreta sullo sviluppo tecnico, ad esempio, dei progetti di revisione urbanistica e di defiscalizzazione”.
Carlandrea Adam Poli