Nessuna ulteriore riduzione delle postazioni medicalizzate del 118 sul territorio provinciale per il mese di agosto. L'Asl Toscana centro è riuscita a evitare la trasformazione di altre 12 ore coperte da medico in altrettante con infermiere, ricorrendo all'uso massiccio di produttività in aggiuntiva.
I tre medici che mancano all'appello per coprire un turno di 12 ore (presente a Montemurlo e a Vaiano), saranno sostituiti da colleghi rianimatori, compreso il primario Guglielmo Consales, e altri medici di emergenza del pratese che aggiungeranno al proprio programma e orario di lavoro, anche questo compito a fronte di un compenso aggiuntivo. L'Asl assicura che nel caso dei rianimatori questo non andrà a ridurre il loro impegno per lo smaltimento delle liste di attesa di chirurgia.
Il 118 mobilita anche i rianimatori per garantire i turni sulle ambulanze
Ad agosto, quindi, sarà garantito lo stesso assetto di luglio. A settembre dovrebbe uscire la riforma regionale che ha avuto una lunga gestazione
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Certo, si tratta di un'ulteriore toppa che l'Asl Toscana centro mette a un assetto non più sostenibile per l'emorragia di medici di emergenza e in attesa che la Regione si decida a varare una riforma del settore in gestazione da troppi anni e che non può più essere rinviata. "L'organizzazione deve essere sicuramente rivista. – afferma il direttore sanitario dell'Asl Toscana centro e responsabile del 118, Emanuele Gori – Molte altre regioni italiane hanno meno postazioni medicalizzate della nostra senza inficiare la sicurezza del paziente. Appena uscirà la delibera della Regione siamo pronti a declinarla sui territori. Intanto ora riusciamo a mantenere l'assetto di luglio".
Dato che Vernio e Prato sono intoccabili per i parametri territoriali e di popolazione dettati dalla legge nazionale, i territori che fino a poche ore fa hanno rischiato di perdere 12 ore di presenza del medico nelle proprie postazioni del 118, sono Vaiano e Montemurlo che a giugno ha già visto trasformare metà delle 24 ore coperte da medico in infermieristica. Nessuno, a cominciare dai sindaci, si illuda, il cambiamento è solo rimandato perchè ogni mese che passa il numero dei medici del 118 si riduce e il vivaio nazionale di nuove leve è ridottissimo. D'altronde il decreto Balduzzi non fa differenza tra automedica, ambulanza medicalizzata e infermieristica per i mezzi di soccorso avanzati. Inoltre va considerato che circa il 90% degli interventi del 118 al momento è coperto da infermieri. Elementi, che insieme alla valorizzazione del lavoro di questa figura professionale, dovrebbe essere alla base della nascente riforma regionale, l'unica cornice che può mettere ordine a un servizio sempre più stravolto dai cambiamenti che non può andare avanti a toppe e che non può più aspettare.
(e.b.)