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La mobilitazione della città di Prato per uscire dalla crisi è fatta anche di atti concreti e non solo di parole. Azioni che vanno nella direzione di aiutare i più sfortunati. Così dallo stipendio di febbraio i lavoratori dipendenti di Prato e provincia potranno devolvere 5 euro per aiutare le famiglie e le persone in difficoltà economica e anche le imprese si impegnano a versare un contributo almeno equivalente per ogni titolare, dipendente e collaboratore. E’ l’iniziativa promossa da sindacati, associazioni di categoria, Comune, Provincia e diocesi di Prato che hanno raccolto un appello lanciato nella Pasqua 2008 dal Vescovo di Prato Gastone Simoni.I soldi raccolti in questo modo saranno inseriti nel fondo Insieme per la famiglia gestito dalla Caritas diocesana. ”E’ una corale mobilitazione della citta’ che probabilmente non ha eguali in Italia e di cui sono davvero grato a tutte le componenti della nostra citta”’, ha affermato monsignor Simoni. Fu lui a volere nel 2003, in occasione del 350* anniversario di fondazione della Diocesi di Prato, questo speciale fondo anti-crisi, rivolto alle famiglie e alle persone colpite dalle difficolta’ produttive del distretto tessile pratese. ”In cinque anni – ha spiegato Idalia Venco, direttore della Caritas pratese – il fondo ha erogato aiuti per ben 400.000 euro, per il pagamento di rate del mutuo, di affitti prima che scatti lo sfratto, di bollette, ma anche le spese per il dentista o per i libri scolastici”. Nel comitato di gestione del Fondo entraranno adesso anche i rappresentati delle istituzioni e delle associazioni che hanno promosso la contribuzione volontaria.