Occupano una delle caselle centrali del processo penale tanto che la loro funzione è prevista dal Codice ma, con la riforma Cartabia che parla di processo penale telematico, rischiano di sparire dalla geografia giudiziaria. Stenotipisti, fonici e trascrittori dei tribunali italiani sono scesi in piazza oggi per scioperare contro le mancate risposte del Governo a cui chiedono da mesi l'assunzione diretta. Un esercito di 1.500 persone che guarda con preoccupazione al prossimo giugno quando arriverà a scadenza l'appalto del servizio attualmente affidato a Ciclat, società che ha distribuito il lavoro a tre cooperative: Ricina, Verbatin e Nuovi Orizzonti. Il lavoro, da anni esternalizzato, è particolarmente delicato: lo stenotipista si occupa di verbalizzare, registrare e trascrivere parola per parola, virgola per virgola, tutto quello che viene detto da un testimone durante il dibattimento, le udienze preliminari, gli incidenti probatori e via dicendo. A Prato gli stenotipisti sono quattro. La riforma Cartabia ha previsto di fare a meno della forma e della modalità attuale e di affidare al cancelliere la videoregistrazione e ad un dispositivo di autolettura la trascrizione. I lavoratori, che fino al 2017 hanno lavorato con un contratto di collaborazione e che, solo grazie all'iniziativa del privato, oggi hanno un contratto stabile, non ci stanno e con le bandiere di Cgil, Cisl, Uil e Cobas hanno invaso piazza Cavour a Roma, dove ha sede il Palazzo di giustizia.
“Siamo i fantasmi del tribunale e come tali nessuno si degna di farci sapere che fine faremo – la sintesi della protesta – chiediamo di essere assunti dal ministero, chiediamo di essere messi nelle condizioni di continuare a lavorare e a percepire uno stipendio. Giugno è vicino e non capiamo se verrà indetto il bando per il nuovo appalto e se continueremo ad avere un'occupazione e presso chi”.
Tutto è fermo al 21 dicembre quando il ministero ha dato l'ok all'assunzione ma senza poi mettere in piedi la procedura. Precise le richieste dei sindacati: “Assunzione diretta, livelli occupazionali e salari invariati, formazione a spese del ministero per certificare le professionalità”.
I ‘fantasmi’ del tribunale in sciopero: posto di lavoro a rischio per stenotipisti, fonici e trascrittori
Con l'introduzione del processo penale telematico, la riforma Cartabia mette in discussione il ruolo di 1.500 lavoratori in tutta Italia. Protesta anche a Prato
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