Aveva fretta di nascere Wuilin, di aprire gli occhi al mondo ed emettere il primo pianto. Così tanta fretta da costringere i volontari della Croce d'Oro ad attraversare di corsa il tragitto dal parcheggio delle ambulanze al reparto di ostetricia spingendo la barella con la donna in procinto di partorire. Un'emozione grandissima soprattutto per la volontaria Nadia Burani: “E' successo tutto in pochi minuti – le sue parole – ho visto nascere la bambina. E' stato un momento bellissimo”. Wuilin è nata la notte di mercoledì 26 agosto. Il 118 dice alla Croce d'Oro di andare in via Galeotti per un codice giallo: c'è una donna a fine gravidanza, forse pronta a partorire. Parte la squadra: con Nadia Burani ci sono Antonio D'Amico e l'autista Giuliano Venturi, oltre all'infermiera del 118.
(nella foto l'autista della Croce d'Oro Giuliano Venturi).
“Arriviamo e troviamo una signora cinese ad aspettarci al portone – dice Burani – la sistemiamo in ambulanza e ci rendiamo subito conto dalla misurazione delle contrazioni che non manca molto, anzi manca pochissimo. Chiediamo all'autista di accelerare il più possibile e con il 118 concordiamo che non c'è tempo da perdere e che non è il caso di fermarsi al pronto soccorso ma, anzi, di salire subito in reparto. E' tanta la fretta che facciamo una corsa con la barella come si vede nei film e arriviamo in Ostetricia dove affidiamo ad ostetriche e infermiere la donna. Il tempo di respirare che la signora inizia a spingere: il parto sta praticamente avvenendo. Subito un'altra corsa verso la sala parto. Una ostetrica guarda me e l'infermiera del 118 e con una battuta, 'voi siete le zie', ci dice che possiamo entrare. Dopo pochissimi minuti la bambina è nata. Se non avessimo fatto tutte quelle corse, avremmo attaccato il fiocco rosa sull'ambulanza”. Wuilin è la terza figlia della donna. Tutte e due sono in buona salute, il parto è andato bene e nelle prossime ore saranno dimesse. “Faccio volontariato da 33 anni – dice Nadia Burani – quando avevo 17 anni ho assistito ad un parto in casa. Ora è successo di nuovo di veder sbocciare una vita. Una bella emozione, una felicità in mezzo al dolore con cui spesso si confronta chi fa volontariato. Una bella notizia per tutta la Croce d'Oro”.
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