"1965-2015, 50 anni di pezze..di vite.". Lo striscione è affisso all'entrata dell'Eurotintoria in via Dei Fossi a Prato. Una fabbrica che ha scritto la storia del distretto, una storia, però, che è giunta all'epilogo. E' una vicenda complessa quella dell'Eurotintoria di Prato. Una vicenda che coinvolge in prima persona 82 dipendenti che, in molti casi a quella che è la ditta di finissaggio più grande del distretto pratese hanno dedicato la vita. Difficile venire a capo alle trattative che di volta in volta sono state prese in considerazione per il futuro dell'azienda. La parola fine però è stata messa, stampata in una lettera e consegnata ai dipendenti: cessazione attività. E loro si sentono orfani della loro azienda. “Gli orfani dell'Eurotintoria” è il nome della pagina Facebook creata il 22 gennaio proprio dai dipendenti che oggi, lunedì 26 gennaio, hanno organizzato un flash mob nei locali dell'azienda. Tutti fermi davanti agli uffici in piedi "a far vedere le facce della dignità" – commentano su facebook postando le foto del flash mob.

La pagina Facebook in pochi giorni è diventata una sorta di memoriale di venti o trenta o più anni di lavoro. Un diario di speranze disilluse e future. I timori e la delusione, le incertezze di rimettersi in gioco dopo una vita trascorsa in fabbrica e magari trovarsi per la prima volta a scrivere un curriculum. Per poi dove mandarlo?. Nella pagina del social network, però, anche un forte senso di appartenenza all'azienda in attesa di sapere a cosa porteranno le trattative intraprese con i vertici e i sindacati.
Alessio condivide con i colleghi la gioia per la nascita del figlio ma è un grido che esce smorzato: “È nato stanotte alle 1:30 e la prima cosa che io gli ho detto è che il babbo ha perso il lavoro perché Eurotintoria chiude”. Antonio si sfoga sulla pagina Facebook: “Abbiamo dato tutto per l'Eurotintoria e il conto è questo. Ma noi usciamo a testa alta”. Simone ci è cresciuto all'Eurotintoria: “20 anni fa ero poco più che un ragazzino quando entrai all'Euro,poi a forza di capate di mio babbo mi sono formato come uomo ed ho capito quali erano diritti e doveri di noi operai. Il tempo passava talmente veloce che sono diventato papà e adesso mi passano per la mente tutti quei frammenti ,tutte quelle immagini di giornate insieme a voi,dai litigi per le pezze da mandar via agli sfottò per le débacle delle squadre di calcio,a tutti voi in ordine alfabetico dalla A alla Z vi voglio bene”. Come Simone anche Marco: “23 anni di duro lavoro, sacrificio,sveglie alle 5 del mattino, turni finiti la sera tardi, sabati in fabbrica, bocconi amari ingoiati a forza, tutto per andare avanti.. è questo che mi ha permesso di crescere come persona e di portare avanti la mia famiglia. Però anche 23 di risate, di scherzi e complicità, di discussioni fatte alla macchina del caffè.. 23 anni passati vicino a tante persone che poi sono diventati amici, colleghi, confidenti. 23 anni di vita vera.Vi porterò sempre nel cuore. Ciao Eurotintoria”.
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