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Con il messaggio “Chi soffre di epilessia non è un diverso! Epilessia a scuola: parliamone insieme”, oggi, domenica 2 maggio, si celebra la IX edizione della Giornata nazionale per l’epilessia organizzata dalla Lega italiana contro l’epilessia (Lice). Durante la mattina di questa giornata, i medici del Centro diagnosi e cura delle epilessie dell’unità operativa Neurologia dell’Asl 4 saranno presenti, nell’ospedale con un desk attrezzato per distribuire materiale informativo e fornire spiegazioni sulla malattia. Questa patologia presenta uno dei picchi di incidenza nell’età infantile-adolescenziale. A Prato dal 1990 è attivo il Centro diagnosi e cura delle epilessie presso l’Unità operativa neurologia. Sono seguite circa 2500 persone di ogni età: da quest’anno è nuovamente attivo un progetto di cogestione delle epilessie pediatriche in collaborazione con le unità operative Pediatria e Neuropsichiatria infantile. Altre collaborazioni attive sono con l’Unità operativa ostetricia e ginecologia (problematiche relative a contraccezione e gravidanza) e con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per la gestione di problematiche sanitarie, scolastiche e lavorative in modo da offrire un supporto “a tutto campo” alle varie problematiche che si possono porre durante la vita.“Questa giornata – spiega il dottor Roberto Campostrini, coordinatore regionale della Lega italiana contro l’epilessia e responsabile del Centro diagnosi e cura delle epilessie dell’Asl 4 – è stata istituita per ricordarci che la massima parte delle persone affette da questa malattia, con terapie adeguate, possono avere una vita del tutto normale. Possiamo contribuire a far parlare di una patologia che attraverso un giudizio sociale comporta il nascondersi e una sofferenza peggiore della patologia stessa”. Da qualche anno è attivo un importante progetto europeo di ricerca Epicure che ha come obiettivo, tramite la raccolta di Dna da persone con epilessia, di capire le diversità genetiche e trovare le cure più appropriate. “E’ di questi giorni la notizia dell’identificazione da parte di ricercatori italiani di una molecola importante nella partenza delle crisi – aggiunge Campostrini – sicuramente un nuovo obiettivo di studio per lo sviluppo di farmaci sempre più specifici”.