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Nella giornata dedicata al dono, che si celebra oggi 4 ottobre, in sala Banti a Montemurlo Laura Montesano ha raccontato la sua battaglia contro un tumore che è stato anche sconfitto grazie a un regalo preziosissimo: un nuovo midollo osseo.
"Nel 2003 mi hanno diagnosticato un linfoma non Hodgink al quarto stadio con interessamento midollare. I medici mi dissero che mi rimanevano pochi mesi di vita. Una sentenza che arrivò nel momento più bello della mia vita: da sei mesi ero diventata mamma di Alberto".
Nonostante le poche speranze di guarigione Laura decide ugualmente di intraprendere il percorso di cura, attraverso un ciclo intenso di chemioterapia: "A luglio- ricorda – il mio midollo osseo non riesce più a produrre globuli rossi e piastrine a sufficienza per affrontare la chemioterapia e inizio a fare trasfusioni di sangue".
Nel febbraio 2004 inizia anche la raccolta delle cellule staminali emopoietiche per un autotrapianto che però non è risolutivo: nel 2006 la malattia si ripresenta in forma più aggressiva tanto da richiedere un trapianto di midollo osseo. Inizia la ricerca di un donatore compatibile e finalmente, dopo due mesi, viene individuato un ragazzo canadese: "Il giorno della mia rinascita è il 12 gennaio 2007 quando ho fatto il trapianto di midollo. Non ho dimenticato nessun giorno della mia esperienza, ma in particolare quello perchè è stato come una madre dona la vita al proprio figlio, quel giorno il donatore canadese l'ha donata a me. In tutto il mio lungo percorso di cura ho ricevuto più di 700 sacche di sangue e di piastrine. Se oggi io sono qua e posso vedere crescere mio figlio, lo devo anche ai donatori di sangue".
Nonostante le poche speranze di guarigione Laura decide ugualmente di intraprendere il percorso di cura, attraverso un ciclo intenso di chemioterapia: "A luglio- ricorda – il mio midollo osseo non riesce più a produrre globuli rossi e piastrine a sufficienza per affrontare la chemioterapia e inizio a fare trasfusioni di sangue".
Nel febbraio 2004 inizia anche la raccolta delle cellule staminali emopoietiche per un autotrapianto che però non è risolutivo: nel 2006 la malattia si ripresenta in forma più aggressiva tanto da richiedere un trapianto di midollo osseo. Inizia la ricerca di un donatore compatibile e finalmente, dopo due mesi, viene individuato un ragazzo canadese: "Il giorno della mia rinascita è il 12 gennaio 2007 quando ho fatto il trapianto di midollo. Non ho dimenticato nessun giorno della mia esperienza, ma in particolare quello perchè è stato come una madre dona la vita al proprio figlio, quel giorno il donatore canadese l'ha donata a me. In tutto il mio lungo percorso di cura ho ricevuto più di 700 sacche di sangue e di piastrine. Se oggi io sono qua e posso vedere crescere mio figlio, lo devo anche ai donatori di sangue".
Oggi Laura è vice presidente dell'Avis Pistoia e porta la sua testimonianza nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi verso l'importanza della donazione come indispensabile gesto di altruismo verso il prossimo.
Alla giornata del dono in Sala Banti organizzata in collaborazione con Avis Montemurlo, Scegliamo Prato con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell'Istituto italiano di donazione è intervenuto anche Antonio Crocco, primario di immunoematologia dell'ospedale di Prato dove ogni anno si effettuano 9mila trasfusioni
Alla giornata del dono in Sala Banti organizzata in collaborazione con Avis Montemurlo, Scegliamo Prato con il patrocinio del Comune e la collaborazione dell'Istituto italiano di donazione è intervenuto anche Antonio Crocco, primario di immunoematologia dell'ospedale di Prato dove ogni anno si effettuano 9mila trasfusioni
Edizioni locali: Montemurlo