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Giovanni Fuochi, il diciannovenne di Casale che lotta contro una rara forma di tumore cerebrale dall'età di due anni, stamani, 2 dicembre, ha conosciuto i suoi 23 angeli custodi che esattamente un anno fa hanno pregato per lui e scritto a Babbo Natale affinché potesse tornare a casa dopo oltre due mesi di ricovero all'ospedale pediatrico Meyer. Un desiderio che è stato esaudito e oggi Giò ha voluto conoscere e ringraziare di persona la IVB della primaria Ammannati di Tobbiana. "Spero che la nostra amicizia duri per sempre" ha scritto Giò nella lettera di ringraziamento ai bambini che hanno atteso questo incontro per 12 lunghi mesi.
Un momento speciale reso ancora più commovente dal fatto che questa è stata la scuola di Giò e la maestra Enrica Babbini della IVB è stata anche la sua insegnante, nonché amica d'infanzia della sua mamma, Monica Bigagli. E' stata proprio lei, un anno fa, a raccontare ai bambini la triste storia di Giò e i motivi della lunga permanenza in ospedale. Ne è nata una lezione di vita, culminata oggi con questo incontro: "Abbiamo il compito di far capire ai nostri ragazzi l'importanza di essere in salute, di apprezzare quanto hanno. Le scarpe di marca, lo zaino alla moda e i giocattoli non sono importanti. Ciò che conta è il dono della vita. Spero che nel loro cuore resti un ricordo splendido di questa esperienza. E' la conclusione di un cammino che è iniziato l'anno scorso e che li ha visti coinvolti e motivati".
Aiutati anche dalle maestre Tamara Franchini e Francesca Chellini, i bambini hanno dedicato a Giò due canzoni: Lo chiederemo agli alberi di Simone Cristicchi e Raro come un diamante dello Zecchino d'oro. La commozione di babbo Enrico e mamma Monica è stata inevitabile.
C'è stato anche uno scambio di doni e una valanga di domande a cui Giò non si è sottratto: dal numero di operazioni subite alla squadra di calcio del cuore. I bambini hanno dimostrato grande sensibilità e delicatezza e da subito hanno manifestato la volontà di poter vedere ancora Giò.
All'orizzonte però si affaccia per lui nuovamente l'intervento che lo scorso anno è andato male. Questa iniezione di amore e di tenerezza aiuterà lui e la sua famiglia a essere ancora più forti e pazienti.
(e.b.)
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