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I Comitati Cittadini per l’acqua pubblica – area pratese – hanno presentato questa mattina alla stampa il numero delle firme raccolte nell’ambito della campagna nazionale “Salva l’Acqua”, indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua (www.acquabenecomune.org) per contrastare la definitiva privatizzazione del servizio idrico integrato. Inoltre hanno rivolto una petizione al Consiglio Comunale affinché l’acqua venga riconosciuta “un bene comune pubblico” e il servizio idrico integrato “un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica”.Sono intervenuti Fabiana Fabbri, rappresentante del Comitato Acqua Bene Comune di Prato; Rita Biancalani, rappresentante del Gas – Gruppo di acquisto solidale di Prato Nord; Tommaso Fattori, rappresentante del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua. Fabiana Fabbri ha presentato le firme raccolte e il lavoro portato avanti dai Comitati cittadini. “Sono quasi 2500 le firme raccolte fino ad oggi – ha detto Fabbri – Un risultato importante che testimonia l’attenzione di molti cittadini verso il tema della privatizzazione idrica. Le persone, se informate, partecipano e fanno sentire la loro voce ai politici. Non ci fermeremo qui, ma continueremo a raccogliere firme fino a quando non otterremo segnali dall’amministrazione comunale di Prato”.Le firme accompagneranno la petizione che i Comitati Cittadini intendono presentare in Comune per il riconoscimento dell’acqua come un bene comune. Essi chiedono al Consiglio Comunale di Prato che: riconosca nel proprio Statuto Comunale il diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico; riconosca, con una delibera del Consiglio Comunale, il servizio idrico integrato come un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e si impegni ad inserire questo principio nel proprio Statuto Comunale in quanto servizio pubblico esenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va quindi attuata attraverso un Ente di Diritto Pubblico; intraprenda tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall’art. 23bis L. 133/2008, come modificato dall’Art. 15 D.L. 135/2009, che condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011.