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Il tribunale civile di Firenze ha dichiarato inammissibile la causa civile intentata dalla Regione Toscana per imporre al consorzio One Scarl (Mobit), attuale gestore del servizio di trasporto pubblico su gomma regionale, il trasferimento immediato degli immobili e dei bus ad Autolinee toscane spa, aggiudicataria della gara. Il giudice avrebbe dichiarato di non avere titolo per decidere sulla questione, considerata di competenza del giudice amministrativo.
Il governatore toscano, Enrico Rossi, ha dichiarato che "la Regione verificherà le motivazioni in base alle quali il tribunale di Firenze ha detto di non essere competente in materia e si riserva, attraverso la propria avvocatura, di valutare un reclamo al collegio. L'ordinanza del tribunale civile non mette in discussione, anzi conferma, il contratto che è stato stipulato per l'affidamento del servizio di trasporto pubblico locale alla società Autolinee toscane, che ha vinto regolarmente la gara". Rossi definisce l'atteggiamento dei gestori uscenti "ostruzionistico. In tempi come questi poter disporre di 2 milioni di risorse in più ogni mese sarebbe utilissimo, vista la necessità di ampliare i servizi a favore dell'utenza scolastica, in occasione della riapertura delle scuole".
Soddisfatto il consorzio One Scarl tra cui c'è la pratese Cap. "Viene respinta – si legge in un comunicato – così l’ennesima forzatura operata dalla Regione Toscana volta a realizzare il passaggio dei beni ancor prima che il Consiglio di Stato si pronunci sull’aggiudicazione ad Autolinee toscane all’udienza fissata per il prossimo 8 ottobre, cioè tra poco più di 30 giorni, e di fronte a sostanziali novità scaturite dall’indagine penale aperta dalla Procura di Firenze. Non bastano i maldestri tentativi del Presidente Rossi di interpretare a suo vantaggio quello che è un chiaro provvedimento di rigetto sotto vari profili. Un provvedimento che non si pronuncia in alcun modo sulla legittimità del contratto di servizio tra Regione e AT, che rigetta la richiesta della Regione e che la condanna pagamento delle spese legali per l’ingente ammontare complessivo di circa 80.000 euro".
Numerose le reazioni della politica pratese. Della Lega in particolare. Per il capolista Gabriele Genuino “Si tratta dell’ennesima figuraccia della Regione. Non soltanto perché dimostra nuovamente scarsa capacità amministrativa ed un imbarazzante pressappochismo, ma anche perché dovrà adesso sborsare 40mila euro per le spese legali. Soldi, ovviamente, dei contribuenti toscani che potevano essere spesi in ben altro modo". Per Daniele Spada e Patrizia Ovattoni, entrambi candidati nella lista provinciale, "l'arroganza e la prosopopea di Rossi e della maggioranza che lo sostiene, questa volta, sono costati più di quarantamila euro ai cittadini toscani".
Per il consigliere comunale del Carroccio pratese, Mirko Lafranceschina, "Ancora una volta l’ormai ex governatore della Toscana non perde l’occasione per avvalorare il suo operato disastroso sulla gara Tpl. A questo punto tutti i toscani devono sperare nella vittoria di Susanna Ceccardi che come promesso annullerà in autotutela la “sciagurata“ gara che consegnerebbe tutto il trasporto pubblico toscano ai francesi".
"Con l’iniziativa giudiziaria, rigettata dal Tribunale di Firenze – aggiunge il senatore di Fratelli d'Italia Patrizio La Pietra – , Enrico Rossi ha cercato di dare l’ennesima accelerazione ad una gara che porta su di sé molti punti interrogativi. ma nonostante questa forte bocciatura da parte del Tribunale di Firenze, Enrico Rossi rivendica la correttezza del suo operato. Non c’è limite all’ostinazione del presidente della Regione uscente su questa vicenda. Fratelli d’Italia ha da sempre invocato la strada della prudenza sulla vicenda, pur attendendo le decisioni della magistratura, senza procedere con assurde accelerazioni".
Per il consigliere comunale del Carroccio pratese, Mirko Lafranceschina, "Ancora una volta l’ormai ex governatore della Toscana non perde l’occasione per avvalorare il suo operato disastroso sulla gara Tpl. A questo punto tutti i toscani devono sperare nella vittoria di Susanna Ceccardi che come promesso annullerà in autotutela la “sciagurata“ gara che consegnerebbe tutto il trasporto pubblico toscano ai francesi".
"Con l’iniziativa giudiziaria, rigettata dal Tribunale di Firenze – aggiunge il senatore di Fratelli d'Italia Patrizio La Pietra – , Enrico Rossi ha cercato di dare l’ennesima accelerazione ad una gara che porta su di sé molti punti interrogativi. ma nonostante questa forte bocciatura da parte del Tribunale di Firenze, Enrico Rossi rivendica la correttezza del suo operato. Non c’è limite all’ostinazione del presidente della Regione uscente su questa vicenda. Fratelli d’Italia ha da sempre invocato la strada della prudenza sulla vicenda, pur attendendo le decisioni della magistratura, senza procedere con assurde accelerazioni".