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Tappa pratese oggi per il segretario del Pd Dario Franceschini che ha scelto la nostra città come sede di uno dei “Dieci discorsi agli italiani che sta facendo in giro per il Paese”. Il tema di Prato era il lavoro e lo stesso Franceschini, impegnato anche nella campagna per le primarie del 25 ottobre,ha spiegato le ragioni della scelta: “Sono venuto a Prato a parlare di lavoro perché qui, qualche mese fa, ho fatto un’esperienza che mi ha colpito e che mi ha fatto capire cosa significhi il rapporto tra il lavoro e i componenti della comunità. Durante la visita in una ditta artigiana tessile il proprietario, un piccolo imprenditore, mi spiazzò dicendomi: o superiamo la crisi tutti assieme o chiudo, non lascio nessuno indietro”. L’artigiano, per la cronaca, è Andrea Belli.La Rifinizione San Giovanni spa, con il proprietario Paolo Ceccatelli e tutti gli operai hanno accolto il segretario nazionale del Partito Democratico con calore e con la richiesta di occuparsi in Parlamento di Prato e di rilanciare l’economia italiana. Per una mattina hanno fermato i macchinari e hanno prestato il loro luogo di lavoro ad una iniziativa politica nazionale. “Prato è una città che sta lottando, tutti stanno cercando di fare la propria parte – ha aggiunto Franceschini – lavoratori, artigiani, imprenditori, enti locali, sindacati, associazioni: il distretto è come una squadra nella quale ognuno è al fianco dell’altro, qualcosa di più solido e forte di un patto o di un’alleanza. C’è un’etica del lavoro che unisce chi si impegna per lo stesso obiettivo e che collega alle realtà produttive il resto della comunità. La logica del distretto vince se si procede insieme: piccole imprese, artigiani, operai protagonisti della filiera produttiva. La manifestazione di febbraio nella quale la città si è unita attorno alla bandiera italiana lunga un chilometro ha avuto un significato profondo. Ha ribadito che “Prato non deve chiudere”: significa difendiamo il lavoro di tutti, che è ricchezza e che è libertà e dignità. È un bene che tutti si stiano impegnando a far funzionare il “Tavolo di Distretto”, il Governo deve tenere conto delle aspettative di questa comunità”.