Questa mattina, 7 gennaio, le aule delle scuole superiori avrebbero dovuto essere occupate da almeno il 50% degli studenti e, invece, sono rimaste vuote (leggi). Così davanti al liceo Copernico una delegazione di insegnanti che aderiscono al comitato Priorità alla scuola e una della rete media degli studenti, alle 9 orario dell' ultimo ingresso in classe, ha organizzato un flash mob per chiedere il ritorno in presenza in modo definitivo, maggiore sicurezza nei trasporti pubblici e i vaccini immediati per il pèersonale Ata e gli insegnanti la cui età media si avvicina ai 60 anni e quindi da considerarsi popolazione a rischio, anche per il numero elevato di studenti con cui viene in contatto.
“Vogliamo tornare in classe – ha spiegato Silvia Tucci della rete degli studenti medi – non ne possiamo più di stare davanti a un computer per cinque ore, ci avevano promesso che avremmo potuto riprendere le lezioni in presenza e invece ci hanno bloccato nuovamente. La didattica a distanza non funziona”. Tra le richieste anche quella di una maggior attenzione per i trasporti: “Con gli ingressi scaglionati – continua Tucci – non ci sono corse degli autobus coordinate si arriva troppo presto e bisogna aspettare un' ora davanti alla scuola, altrimenti bisogna prendere autobus affollato. Anche l'edilizia scolastica, soprattutto al Copernico, è carente, nel nostro liceo fino a prima delle vacanze pioveva in classe e le aule restano troppo piccole, lo erano anche prima della pandemia”
Accanto ai ragazzi anche gli insegnanti preoccupati per il prolungamento della Dad che sta creando carenze formative: “E' quasi un anno che facciamo lezione davanti a un pc – spiega Pierangela Scarnato docente al Copernico – e nonostante l'impegno che ci mettiamo, le lezioni non hanno la stessa efficacia di quelle in presenza; i ragazzi si distraggono, non si può approfondire come si dovrebbe, hanno lo sguardo spento, non riusciamo più a interagire con loro. Siamo preoccupati per il futuro :si rischia nuovamente di promuovere tutti, anche chi ha lacune. Prima o poi dovranno tornare nel mondo reale e chi andrà a lavorare o all'università non sarà pronto”. I professori chiedono anche certezze sui programmi, in modo particolare su come si svolgerà la maturità: Ci dicano se ci saranno gli scritti – continua – oppure se sarà come lo scorso anno: serve tempo per preparare i nostri alunni. Basta improvvisazioni”.
La manifestazione, che è stata organizzata a livello nazionale anche in altre città italiane, chiede in generale che la scuola sia riportata al centro delle politiche governative: “Lo studio è un diritto come quello di essere curati – spiega Silvia Giagnoni referente pratese di Priorità alla scuola – lo andiamo ripetendo da mesi e invece il Governo trascura questo aspetto fondamentale per un Paese: le lezioni in presenza alle superiori sono continuamente rimandate e per questo chiediamo chiarezza. Inoltre le università restano chiuse creando ulteriori danni alla classe dirigente di domani. La nostra non è una presa di posizione contro la Regione, che comunque si è dimostrata abbastanza virtuosa, ma contro un Governo che è miope”.
Fra i manifestanti anche la maestra Francesca Sivieri (leggi), questa volta in veste di genitore.
Flash mob al Copernico, studenti e insegnanti chiedono il rientro in classe
Tra le richieste degli organizzatori, il comitato Priorità alla scuola e la rete degli studenti medi, anche maggiore sicurezza nei trasporti pubblici e i vaccini per personale Ata e insegnanti
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