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Decisa presa di posizione delle donne del Pd elette in consiglio comunale a favore delle madri straniere non regolari in Italia. Le consigliere Sanzo, Santi, Vanni, Bettarini e Ciambellotti hanno preso carta e penna per scrivere un accorato appello all’amministrazione comunale affinché vengano date “disposizioni ai propri uffici di non richiedere a stranieri irregolari il permesso di soggiorno per registrare i figli appena nati” e contemporaneamente di attivarsi per “chiedere al ministero dell’Interno una circolare per chiarire la norma“. E’ di nuovo, quindi, la discussa norma sui figli di clandestini a tornare al centro del dibattito politico cittadino, dopo la dura presa di posizione del presidente della Provincia Lamberto Gestri e la smentita da parte del Viminale.“La nascita di un figlio – si legge nella nota delle consigliere Pd – non può divenire per le donne immigrate un tragico epilogo della loro vita. Ci sono diritti che sono di tutti, che sono inalienabili, che sono riportati in carte internazionali che anche l’Italia ha sottoscritto. Il diritto di un bambino di avere una madre e di una madre di riconoscere il proprio figlio non puo essere barattato con un permesso di soggiorno”. In particolare sono due i timori paventati dalle donne del Pd: il primo è quello di incentivare a favorire una sorta di sanità “alternativa”, fuori da ogni regola e da ogni controllo, con tutti i rischi che questo può comportare; il secondo è quello che, trascorsi i sei mesi di permesso di soggiorno temporaneo concessi ad ogni madre, se la donna non è riuscita nel frattempo a regolarizzare la propria posizione, il bambino diventa di fatto figlio di nessuno e pertanto adottabile, con il rischio di spaccare intere famiglie.
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