Categorie
Edizioni locali

Fase 2, la rabbia di esercenti e parrucchieri: “Fateci riaprire altrimenti chiudiamo per sempre”


Protesta pacifica di alcune attività del centro attraverso dei lenzuoli attaccati su vetrine e ingressi. Preoccupano anche le limitazioni che dovranno essere attuate per garantire sicurezza ad avventori e personale


Redazione


"Fatti concreti. Aprire per morire, no grazie. #tutti uniti". E' quanto scritto su un lenzuolo appeso sulle vetrine di alcuni bar ristoranti del centro storico di Prato attorno all'ora di pranzo di oggi, 27 aprile. Una forma di protesta contro la decisione del governo di far riaprire questo tipo di attività non prima del 1° giugno e anche contro le misure di sicurezza che sono difficilissime da attuare per buona parte dei locali del centro a causa di spazi interni ridotti. Al momento la contestazione pacifica ma d'impatto, è stata attuata dal ristorante Le Barrique di Corso Mazzoni, Caffè Coppini in piazza Duomo e bar pasticceria Pralinae di via Garibaldi.

Altri iniziano a "scaldare i muscoli" preparando cibo da asporto ma senza illusioni sugli introiti. "Ho riaperto per il take away, almeno prendo un pochino di sole", scherza con un tocco di amarezza Roberto Buffolino del bar Chiaro Scuro di via Santa Trinita.
Renzo Bellandi del Megabono in via Ser Lapo Mazzei, inizia da stasera con il take away. Qualche prenotazione è già arrivata e grazie all'ordinanza del sindaco, è stato rimosso il divieto di vendita delle bevande imposto dalla Regione. A preoccupare, semmai, è la riapertura con le attuali regole sulle distanze: "La ristorazione è convivialità – afferma Bellandi – io chiedo, anche come Fiepet Confesercenti – di aumentare gli spazi all'aperto. C'è poi il problema di come mettere a tavola le persone. Vada per le coppie anche se la distanza è assurda, ma con queste regole nei tavoli da cinque le estremità stanno a dieci metri. Si torna alla questione convivialità: che senso ha andare fuori a mangiare qualcosa insieme?". 
Niente cibo da asporto al Caffetteria del Centro che preferisce lavorare su prenotazione con gli uffici in modo da contenere le spese. La preoccupazione resta per la riapertura con le limitazioni su spazi e ingressi: "Noi non vediamo l'ora – afferma uno dei titolari, Fabio Sorrenti – ma se a causa delle restrizioni lavori un decimo del normale vai in difficoltà perché le spese sono sempre le stesse. Noi tra l'altro abbiamo anche anticipato la cassa integrazione ai dipendenti, ma quanto possiamo andare avanti così? Abbiamo bisogno di essere aiutati in questo momento difficile".
In un comunicato, il presidente di Confesercenti Prato boccia le decisioni del governo: “Questo decreto non ci piace assolutamente. Siamo di fronte da una Fase 2 che di fatto è una Fase 1 Bis. Manca totalmente di coraggio e ci sono errori su errori. Tutti sulla pelle degli imprenditori che, specie in settori come ristorazione, pubblici esercizi, cura alla persona e ambulanti, sono ben oltre il baratro". Secondo Lassi nel Governo è mancato il coraggio: “Nel non riaprire tutte le attività economiche in grado di rispettare le prescrizioni sanitarie, nel non agire su base regionale perché la situazione non è uguale in tutta Italia, nel non ammettere che un milione di nuovi poveri in due mesi sono una catastrofe, nel non aprire il commercio al dettaglio tutto insieme, nel non limitare la libertà dei prefetti di autorizzare quello che vogliono, nel non dire con chiarezza che se non ti faccio riaprire, lo stato si carica di sostenere l'azienda e il reddito”. Confesercenti ha scritto direttamente al Presidente Conte, esigendo chiarezza e riconfermando di voler riaprire subito dal 4 maggio tutto il commercio al dettaglio e protocolli immediati per la riapertura per tutti gli altri settori. Chiesto anche un incontro urgente alla Regione che sostenga percorsi di apertura anticipata rispetto alle insostenibili ipotesi sul tavolo. "C’è l’assoluta necessità – ha concluso Lassi – che il 4 maggio sia una sorta di d-day della categoria, perché continuare, di contro, sulla strada tracciata dall’ultimo Dpcm significherebbe un prolungamento della attuale situazione, passando da un’emergenza sanitaria ad una più che probabile catastrofe economica con conseguenze inimmaginabili. In gioco c’è la dignità e la vita delle nostre imprese ed il posto di lavoro di milioni di persone”.
Grido d'allarme anche da parte degli operatori dell’acconciatura e dell’estetica che non potranno riaprire prima del 1° giugno. "Lo slittamento ulteriore delle nostre attività è incomprensibile e ingiusto, e suona come una sentenza capitale per oltre 1.600 imprese del territorio di Prato e Pistoia, che danno lavoro a una media di 2.500 addetti. – spiegano Alessandro Lapucci, portavoce degli acconciatori, e Catia Rigotti, portavoce delle estetiste di Cna Toscana Centro -Sul piano finanziario tra l’altro, le imprese sono ormai allo stremo delle forze tra affitti da pagare, forniture, dipendenti in cassa integrazione, e le loro condizioni economiche sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di una chiusura di 3 mesi, senza contare le ripercussioni sugli aspetti psicologici di una clientela abituata a prendersi cura di sé e del proprio aspetto e che oggi vive una situazione di pesante disagio."
Confartigianato nazionale ha calcolato che l’effetto combinato di mancati ricavi a causa della chiusura e della concorrenza sleale degli abusivi nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese del settore una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo. I mancati ricavi mettono a rischio il lavoro di 49mila addetti. Nella provincia di Prato le imprese del settore sono circa 700 (470 circa di acconciatura) che danno lavoro a 4.500 addetti. “Siamo davvero molto arrabbiati – spiega la presidente della Federazione Benessere di Confartigianato Imprese Prato, Barbara Catani – Anche perché come Confartigianato nazionale avevamo lavorato a un protocollo da adottare nelle nostre imprese che avrebbe sicuramente garantito la massima sicurezza. Questo ulteriore stop apre invece le porte a un abusivismo già dilagante in questo periodo che oltre a danneggiare in modo forte le nostre imprese comporta un rischio-contagio assolutamente incontrollato”. 
E.B.
Edizioni locali: Prato
logo_footer_notiziediprato
logo_footer_notiziediprato

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)

Notizie di Prato

è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
Iscrizione al Roc n° 20.901

Direttore responsabile: Claudio Vannacci

Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
Capalle/Campi Bisenzio (FI)
©2024 Notizie di Prato - Tutti i diritti riservati
Powered by Rubidia