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In questi giorni di caos e di enorme pressione sugli ospedali, ci sono anche storie che testimoniano l'abnegazione e la disponibilità del nostro personale sanitario. E' il caso capitato ad una nostra lettrice, che ha chiesto di non comparire con il suo nome. La signora, malata oncologica, ha rischiato di dover interrompere a lungo la chemioterapia dopo la scoperta della positività al coronavirus di suo figlio, che ha comportato la sua messa in quarantena. Invece, grazie ad un lavoro di squadra tra i vari servizi del Santo Stefano, è stato possibile effettuare nel giro di pochissimi giorni il tampone e di avere subito la risposta (negativo), in modo da poter riprendere la terapia.
Ecco la lettera di ringraziamento scritta dalla paziente:
Mi sembra doveroso in questo momento di difficoltà generale ringraziare con tutto il cuore la segreteria della direzione dell’Asl Toscana centro, il servizio di igiene pubblica e il personale medico del DH Oncologia di Prato.
Nello specifico sono una paziente oncologica che, soltanto dopo un giorno dall’inizio della chemioterapia, h dovuto interromperla in quanto mio figlio è risultato positivo al Covid.
Dopo una mail di mia nuora per chiedere come dovevo comportarmi i tre servizi si sono attivati immediatamente e in tempi brevi sono riusciti a farmi fare il tampone a domicilio e a darmi la risposta che è arrivata oggi.
Sintetizzo dicendo che in questo momento mi trovavo a Prato, dove i miei figli con non poche difficoltà e sforzi economici mi hanno trovato una sistemazione in un residence in centro per proteggermi dai contatti esterni, essendo una persona debole e invalida con gravità con la garanzia di avere il loro supporto giornaliero e notturno per iniziare in data 27 ottobre la chemioterapia.
Dal momento della positività del tampone di mio figlio e la messa in quarantena di tutta la sua famiglia mi sono ritrovata sola, in una città che non conoscevo e con tutte le difficoltà per una persona anziana e invalida (approfitto anche per ringraziare la gestione del residence che nella persona di Elena mi è accanto come una figlia).
Faccio presente che sono residente in un’altra regione e dal 29 giugno 2020 giorno del mio primo accesso in pronto soccorso a Prato sono stata presa in carico in maniera professionale ed amorevole da tutti i servizi in cui mi sono trovata ad accedere, cosa che mi ha fatto decidere di essere operata presso la chirurgia del Santo Stefano dal dottor Stefano Cantafio e poi proseguire tutto il percorso oncologico in questa città.
Non so quale sarà l’esito delle mie terapie ma mi rende veramente felice in questo bruttissimo momento per tutti raccontare la mia storia. Vorrei fare i nomi di tutti i medici, infermieri, tecnici ed oss che mi hanno curato e coccolato ma purtroppo non li conosco tutti per nome. Mi auguro di cuore, soltanto, che leggendo queste parole sanno che sto parlando di loro. Un grandissimo in bocca al lupo a tutti noi.
Edizioni locali: Prato