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La nuova frontiera per l'ecografia prenatale è la stampa in 3D, una vera e propria scultura che riproduce il viso del bambino. L'idea è di Cristian Brunetti, fisioterapista pratese ipovedente, che insieme alla sua compagna Martina Riginella, ha pensato a tutti i genitori che non potendo vedere le immagini sul monitor o sulla chiavetta, perdono un momento importante nel cammino genitoriale. "Tante volte ho sentito dire da amici e conoscenti- spiega Brunetti – che il bambino in pancia aveva il naso piccolo, gli zigomi sporgenti, insomma una serie di piccoli particolari che lo rendevano somigliante al padre e alla madre, ma per me come per tanti, questa gioia era negata, così ho pensato di stampare l'ecografia in 3D, in modo che percorrendo i contorno con le dita anche chi non ci vede potesse immaginarsi il viso, o un particolare del figlio".
Un progetto nato 20 giorni fa che ha già passato i confini non solo provinciali, ma anche nazionali. "Una procedura molto semplice precisa Riginella – basta chiedere al ginecologo di salvare l'immagine nel formato STL, che poi verrà caricato sul sito per essere stampato e poi spedito in tutto il mondo". Una piccola scultura realizzata con materiale biologico, che riproduce in modo fedele l'immagine dell'ecografia. "Si possono stampare il viso, un piedino una manina- continua Brunetti – basta che sia un particolare. L'intero feto nel passaggio dall'immagine alla scultura perde di qualità e i particolari si perdono".
La stampa è affidata a un'azienda pratese e a una fiorentina, avviene in tre giorni, a cui vanno aggiunti quelli per la spedizione. Il ritratto in tre D del nascituro resta per sempre, niente smagnetizzazione, e come una qualsiasi foto può essere esposto tra i ricordi di famiglia.
Edizioni locali: Prato