Nel 2024 aprirà i battenti il centro di raccolta in via Paronese e andrà a gara d'appalto il secondo impianto, quello previsto in viale Marconi, accanto al campo nomadi che sarà operativo, quindi, nel 2025. Nel primo caso la giunta comunale ha appena approvato il progetto esecutivo che apre le porte alla gara per i lavori da parte di Alia servizi ambientali; nel secondo siamo al progetto di fattibilità tecnico-economica e contestuale variante urbanistica.
Il cronoprogramma delle due strutture è stato presentato dall'assessore alla città curata Cristina Sanzò, dal dirigente dell'urbanistica Francesco Caporaso e dai vertici del gestore dei rifiuti, Alia servizi ambientali.
Il primo centro (rendering seguente) correrà lungo via Paronese di fronte ai vigili del fuoco. L'ingresso da via dei Fossi sarà preceduto da un'area di sosta. Ai cassoni, dotati di tettoia, si accede con un percorso sopraelevato. I rifiuti pericolosi sono sul fronte opposto, al coperto, accanto all'infopoint. L'intervento costerà due milioni di euro, coperto dal costo del servizio, e su cui potrebbero intervenire i fondi del Pnrr (la graduatoria del bando non è ancora pubblica). I lavori dureranno un anno.
Una volta in funzione, sarà chiuso il servizio attualmente attivo accanto alla sede di Alia in via Paronese, a poche centinaia di metri di distanza.
«Siamo finalmente a conclusione dell’iter autorizzativo per l’ecocentro di via Paronese, una struttura al servizio dei cittadini migliorativa, dove i 34.000 utenti che hanno conferito rifiuti nel solo 2021 potranno incrementare le loro azioni virtuose – ha sottolineato l'ingegnere Domenico Scamardella, dirigente della progettazione e trasformazione servizi di Alia -. Contiamo nel corso del 2023 di portare a termine questa importante opera infrastrutturale per il territorio mentre proseguono le attività per la realizzazione anche dell’Ecocentro di viale Marconi, il secondo della città. Abbiamo definito con l’amministrazione lo studio di fattibilità, formalmente approvato; adesso ci sono adempimenti tecnici da espletare per arrivare a bandire la gara in chiusura del prossimo anno».
Il centro raccolta che sorgerà in viale Marconi è simile ma avrà un'attenzione particolare alle alberature. Alle attuali che non saranno toccate, se ne aggiungeranno altre per rendere minimo l'impatto ambientale dell'impianto che occuperà 5mila dei 7.500 mq dell'area.
"L'impianto di via Paronese sarà funzionale per l'area sud-ovest della città, mentre per la parte nord-est quello progettato in viale Marconi sarà quello di riferimento– ha commentato l'assessore alla Città curata Cristina Sanzò-. Mentre il primo si inserisce in un'area industriale, sul secondo ci sarà un'attenzione particolare all'inserimento nel contesto, tutelando le alberature presenti e realizzando schermature ulteriori».
Esprime la propria netta contrarietà al progetto di viale Marconi il capogruppo del Centrodestra, Leonardo Soldi. Sia in assoluto ritenendo necessario un solo impianto, sia rispetto alla localizzazione: “Dieci minuti, oppure uno o al massimo due in più, il tempo necessario per percorrere, con un mezzo a motore, la distanza tra il futuro centro raccolta di via Paronese e l’altro che l’amministrazione comunale vorrebbe costruire in viale Marconi. Presumendo che chiunque abbia bisogno di conferire rifiuti ingombranti nei centri di raccolta ci vada con un’auto o un furgone ritengo “senza senso” la costruzione di un secondo centro di raccolta proprio in viale Marconi. Personalmente avevo già espresso il mio personale scetticismo a proposito di questa ipotesi di localizzazione già nell’ormai lontano 2019 in occasione della votazione della delibera di consiglio comunale che aveva ad oggetto la variante utile alla costruzione del centro di raccolta di via Paronese, rispetto al quale rivendico a tutt’oggi il mio voto “favorevole”, insieme al resto del centrodestra, segno evidente dell’assenza da parte nostra di alcuna preclusione ideologica. Ammesso e non concesso che la città nel suo complesso necessiti di un secondo centro di raccolta, esso dovrebbe essere posto a servizio della zona nord. Assurdo è poi il ragionamento legato all’esigenza di porre un freno all’abbandono di rifiuti in viale Marconi proprio nel punto dove dovrebbe sorgere l’ecocentro, individuando di fatto una sorta di “premialità” nei confronti di coloro che attuano condotte illecite, non è difficile presumere che chi vi abita accanto in condizioni di precarietà possa esserne il principale conferitore. A questo proposito sarebbe interessante capire dal PD che fine ha fatto il progetto di superamento dei campi nomadi mediante lo stanziamento di più di 70 mila euro di soldi pubblici utili a “convincere” gli occupanti a cambiare stile di vita”.
Ecocentro: nel 2024 aprirà via Paronese, nel 2025 viale Marconi
Per il primo progetto c'è la gara d'appalto e i lavori dureranno un anno: per il secondo sono stati approvati il progetto di fattibilità tecnico economica e la variante urbanistica
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(e.b.)
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