Prato è la provincia italiana con la maggiore incidenza di minori stranieri, 28,4 per cento, ed è proprio per questo che in Toscana risulta la provincia che, a fronte di un calo demografico generalizzato, vanta il valore più alto di minori, il 17 per cento. E' quanto rivela il nuovo 'Atlante dell'infanzia a rischio' di Save the children che, a ridosso della Giornata mondiale dell'infanzia e dell'adolescenza, ha compiuto un'indagine sulle condizioni di vita dei minori in Toscana. Un po' a sorpresa, emerge che le ragazze che non studiano e non lavorano sono il 18 per cento contro il 13,7 per cento dei ragazzi. Ed emerge anche che in Toscana il 9,8 per cento dei minori viveva in uno stato di povertà relativa ancor prima dell'emergenza coronavirus, mentre la dispersione scolastica è superiore, seppur di poco, al 10 per cento. L'analisi di Save the Children ha anche sottolineato che nel biennio 2018-2019 quattro minori su dieci non leggevano neppure un libro extrascolastico mentre il 17 per cento non praticava sport. Fette importanti ma sotto la media nazionale che ha segnato il 48 per cento di ragazzi che non leggevano e il 22 di ragazzi sedentari.
Sul fronte della povertà, la Toscana si difende abbastanza bene perché se è vero che quasi il 10 per cento dei minori vive in condizioni economiche disagiate, è anche vero che la media italiana si attesta al 22 per cento.
E’ Prato la provincia italiana con il più alto numero di minori stranieri: 28 per cento
Il dato contenuto nel nuovo 'Atlante dell'infanzia a rischio' pubblicato da Save the children. Il rapporto ha passato in rassegna la condizione dei minori in Toscana: il 18 per cento delle ragazze e il 13 per cento dei ragazzi non studia e non lavora, il 10 per cento vive in uno stato di povertà e il 17 per cento non pratica sport
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