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Inizia l’estate al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Dopo il varo dell’iniziativa “Pecci Play & drink”, iniziato ieri, che prevede attività per bambini dai quattro ai quattordici anni nelle sale del museo tutti i lunedì di giugno e di luglio, questa sera alle ore 21.30 avrà luogo la “Banda del Brasiliano special night”. Una serata completamente a ingresso gratuito: presso l’anfiteatro del Centro Pecci verrà presentato il backstage del film “La banda del Brasiliano” e a seguire, presso i locali del bar, ci sarà un party anni ’70 con il dj set di Mashed Potatoes vintage sound (proprio per il tema della festa, è gradito il look anni Settanta).La festa, che rientra nelle iniziative di “Estate al Pecci”, è stata organizzata in concomitanza con l’uscita del Dvd de “La banda del Brasiliano”, film realizzato dal collettivo John Snellinberg, un gruppo di trentenni che, con soli duemila euro, è riuscito a dar forma a qualcosa di irresistibile. La pellicola dà voce a quella rabbia esistenziale che attanaglia le generazioni precarie di oggi. Una storia ironica, assurda, in cui uno scontro tra padri e figli, che non riescono a capirsi, crea una spirale di eventi che dura per tutto il film. Girato tra Prato, Livorno e Napoli, vuole essere un omaggio al cinema poliziesco anni Settanta, che è stato capace di raccontare rabbia e conflitti sociali di quel momento con un linguaggio crudo e tremendamente vero.Proiettato in molti cinema d’Italia, “La banda del Brasiliano” è diventato un caso che ha attirato su di sé l’attenzione di pubblico e critica. Il grande successo riscosso ha convinto la CG Home video a far uscire il Dvd del film, che verrà presentato sempre oggi, alle ore 18.30, presso la Fnac Firenze ai Gigli, alla presenza degli attori del film (tra cui compare anche il grande Carlo Monni), del collettivo Jonh Snellinberg e di Alessandro Rosina, coautore insieme a Elisabetta Ambrosi del libro “Non è un paese per giovani”, edito da Marsilio.Una grande produzione, che racconta un disagio molto comune soprattutto in una città come la nostra, in cui la parola certezza inizia ad essere un bene raro. La rabbia, la frustrazione, il disagio di un’intera generazione esplode nei fotogrammi di una pellicola che, con umiltà, è riuscita a far parlare di sé, con il plauso degli addetti ai lavori.
Elia Frosini
