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Anche il reparto di neurologia dell'ospedale Santo Stefano di Prato parteciperà allo studio promosso dalla società italiana di neurologia sulla correlazione tra alcune manifestazioni neurologiche e l'infezione da Covid 19. Guidati dal direttore della struttura complessa, Pasquale Palumbo, per i prossimi 6 mesi gli specialisti pratesi esamineranno tutti i pazienti che hanno contratto il virus, sia quelli che sono passati dall'ospedale che quelli rimasti a casa. L'approfondimento può essere fatto attraverso la cartella clinica o dove necessario, con ulteriori indagini e accertamenti.
"Tutto nasce da un'analisi condotta all'inizio della pandemia nella famosa Wuhan in cui il 36% di 214 pazienti consecutivi affetti da Covid presentava disturbi neurologici. – spiega Palumbo – A questo sono seguiti altri studi pubblicati in riviste scientifiche internazionali su singoli casi o casistiche più ampie che supportano questa prima impressione. E' utile quindi approfondire il tema per capire quanto forte sia la correlazione tra la gravità del paziente Covid e i sintomi neurologici che manifesta. Abbiamo effetti sul sistema nervoso centrale, su quello periferico e anche sull'apparato muscolo scheletrico".
"Tutto nasce da un'analisi condotta all'inizio della pandemia nella famosa Wuhan in cui il 36% di 214 pazienti consecutivi affetti da Covid presentava disturbi neurologici. – spiega Palumbo – A questo sono seguiti altri studi pubblicati in riviste scientifiche internazionali su singoli casi o casistiche più ampie che supportano questa prima impressione. E' utile quindi approfondire il tema per capire quanto forte sia la correlazione tra la gravità del paziente Covid e i sintomi neurologici che manifesta. Abbiamo effetti sul sistema nervoso centrale, su quello periferico e anche sull'apparato muscolo scheletrico".
Un lavoro di approfondimento e ricerca che riguarderà sia i sintomi registrati durante la malattia che eventuali postumi. "Vogliamo capire se ciò che abbiamo visto su alcuni pazienti, può avere riscontri più ampi. – spiega la dottoressa Silvia Pradella – Si va da disturbi come la cefalea o la mancanza di olfatto e di gusto, all'alterazione dello stato vigilanza fino ad arrivare all'instabilità e all'atassia (incapacità di coordinare i movimenti) o anche alle crisi epilettiche. Conoscere e capire ci aiuta a intervenire prontamente".
Questo non è l'unico progetto scientifico di approfondimento degli effetti del Covid a cui sta collaborando il Santo Stefano. Gli esempi sono diversi. Primeggia quello del reparto di Immunologia diretto da Alessandro Farsi sul potere "protettivo" che avrebbe l'asma per chi ne è affetto (LEGGI), o ancora lo studio osservazionale sull'impatto che il virus ha sulla salute degli anziani attuato dal reparto di geriatria. Altri approfondimenti riguardano l'uso di farmaci particolari che sembra avere avuto effetti positivi sui pazienti Covid19.
E.B.
Edizioni locali: Prato