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Giro di question time nel consiglio comunale di ieri pomeriggio. Ad attizzare il dibattito è stato un articolo uscito su “La Repubblica” di Firenze che attribuiva a Prato il sito più adeguato secondo il ministro dell’interno Maroni per realizzare il Cie in Toscana. “Si tratta di un’inesattezza, perché Maroni non ha mai fatto quest’ipotesi. Sono confermati i vecchi criteri per ospitare il Cie: la vicinanza con l’aeroporto e la disponibilità di vecchie strutture militari, quindi le città più adeguate rimangono Campi, Grosseto, Pisa, Scandicci e Sesto Fiorentino” ha detto l’assessore alla sicurezza, Aldo Milone. “Prendo atto, spero soltanto che non sia proprio questa giunta a fare richiesta di accogliere il Cie” è stata la replica del consigliere del Pd, Matteo Biffoni. Sempre su un’indiscrezione, stavolta delle agenzie di stampa è stata chiamata a rispondere l’assessore alla cultura, Anna Beltrame circa i possibili tagli della dotazione governativa all’istituto di storia economica Datini: “E’ una notizia che finora non ha trovato riscontri. Di certo il taglio non può avvenire soltanto tramite decreto, ma sarà il ministero a stabilire quali enti saranno interessati, comunque non prima del prossimo anno. L’amministrazione ha già intrapreso le azioni di lobby attraverso il deputato vicino al governo, Mazzoni”. Piccato l’appunto dell’esponente del Partito Democratico, Ilaria Santi “mi consola ben poco che i tagli ci saranno soltanto a partire dal 2011”.Rassicurazioni sono poi giunte dall’assessore al sociale, Dante Mondanelli sulla situazione della casa circondariale della Dogaia: “Ho visitato il carcere qualche settimana fa verificando che con 659 detenuti siamo oltre la capienza regolamentare di 479, ma inferiore a quella tollerabile di 713. Purtroppo il sovraffollamento è un problema di tutti gli istituti carcerari. Il personale della polizia penitenziaria, invece, è di 250 unità contro le 231 necessarie, bisognerà capire se il piano carcere del governo prevederà un’integrazione dell’organico”.Particolarmente sentito il tema dell’esito dell’incontro fra il sottosegretario al Welfare, Pasquale Viespoli il sindaco di Prato e la vice-presidente della Provincia. “Le misure di Welfare to work rappresentano al momento l’unico strumento messo a disposizione da parte del governo per sostenere i lavoratori privi di ogni forma di sostegno al reddito” ha ammesso Roberto Cenni. Di avviso diverso il gruppo del Partito Democratico “il sindaco ritiene tutto sommato positive le proposte formulate dal governo e che lo strumento della mobilità in deroga non sia più quello primario per Prato e che lo strumento che meglio si permea alla nostra situazione sia quello proposto dal sottosegretario e cioè il Welfare to Work (ricollocamento in attività dei lavoratori espulsi). Peccato che strumenti di questo genere sono in vigore da tempo e sono anche più robusti rispetto a questa nuova formula e peccato peraltro che al momento anche questa formula sia sguarnita di risorse. Risorse che a più riprese sono state promesse”.Nel mezzo al mare dei question time il consiglio comunale ha approvato anche alcune delibere, fra queste spicca la modifica del regolamento d’igiene con l’introduzione di una sanzione per chi eseguirà l’essiccamento delle carni, resa immediatamente eseguibile soltanto grazie ai voti del centrosinistra. Sarebbero potute costare caro, infatti, le numerose assenze fra i banchi del Pdl, dell’Udc e della Lega Nord, assente al completo perché impegnata a gestire le ultime schermaglie politiche sulle dichiarazioni del neopresidente dell’Epp, prima del congresso di domani mattina che decreterà chi fra Emilio Paradiso e Leonardo Soldi la spunterà per la segreteria comunale.
Carlandrea Adam Poli