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La Regione promuove il progetto del nuovo termovalorizzatore di Baciacavallo e del rinnovo delle linee acqua presentato da Gida spa. In sostanza, la valutazione d’impatto ambientale è positiva.
La delibera dello scorso 2 novembre è stata pubblicata ieri nel Burt.
Questo significa che l’azienda di depurazione costituita dal Comune di Prato, da Confindustria e da Consiag, può proseguire con l’iter per rinnovare tutti i suoi dispostivi della sede di Baciacavallo, a cominciare dall’incenerimento fanghi che oggi è affidato a un vecchio impianto che seppur appena sistemato presenta rendimenti bassi e performance ambientali scarse.
Non sarà una cosa immediata passare al nuovo. Ci vorrà tempo. L’iter per arrivare all’inizio dei lavori infatti, è molto complesso perché prevede ora la realizzazione di un progetto esecutivo e poi richieste di autorizzazioni articolate (Aia). Poi c’è la parte finanziaria che è tutto fuorché secondaria. Il progetto infatti, costa oltre trenta milioni di euro. Gida è appena uscita da un momento economico complicato che l’ha portata ad un aumento di capitale di 4,5 milioni di euro. Dovrà quindi, decidere a quale fonte di finanziamento attingere consapevole che la somma è velocemente recuperabile considerato l’attuale costo di smaltimento dei fanghi che in parte avviene all’estero. Si è arrivati anche a una spesa di 5 milioni di euro all’anno. In più, i nuovi impianti sono a recupero energetico per cui la loro attivazione permetterà anche un deciso taglio alla bolletta energetica che oggi si aggira attorno ai 4 milioni di euro annui.
“Siamo contenti che la Regione e tutti gli enti coinvolti abbiano riconosciuto l’importanza di questo progetto per il nostro territorio – commenta il presidente di Gida, Alessandro Brogi -. Quello che abbiamo presentato è un intervento importante che rappresenta un deciso miglioramento dell’impianto di Baciacavallo. La nuova filiera, progettata secondo i principi di economia circolare grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, andrà a migliorare tutti gli aspetti della depurazione, diminuirà l’impatto ambientale e ci permetterà di trasformare i fanghi da residui da smaltire a materiale utile per recuperare energia in completa sicurezza”.
La delibera dello scorso 2 novembre è stata pubblicata ieri nel Burt.
Questo significa che l’azienda di depurazione costituita dal Comune di Prato, da Confindustria e da Consiag, può proseguire con l’iter per rinnovare tutti i suoi dispostivi della sede di Baciacavallo, a cominciare dall’incenerimento fanghi che oggi è affidato a un vecchio impianto che seppur appena sistemato presenta rendimenti bassi e performance ambientali scarse.
Non sarà una cosa immediata passare al nuovo. Ci vorrà tempo. L’iter per arrivare all’inizio dei lavori infatti, è molto complesso perché prevede ora la realizzazione di un progetto esecutivo e poi richieste di autorizzazioni articolate (Aia). Poi c’è la parte finanziaria che è tutto fuorché secondaria. Il progetto infatti, costa oltre trenta milioni di euro. Gida è appena uscita da un momento economico complicato che l’ha portata ad un aumento di capitale di 4,5 milioni di euro. Dovrà quindi, decidere a quale fonte di finanziamento attingere consapevole che la somma è velocemente recuperabile considerato l’attuale costo di smaltimento dei fanghi che in parte avviene all’estero. Si è arrivati anche a una spesa di 5 milioni di euro all’anno. In più, i nuovi impianti sono a recupero energetico per cui la loro attivazione permetterà anche un deciso taglio alla bolletta energetica che oggi si aggira attorno ai 4 milioni di euro annui.
“Siamo contenti che la Regione e tutti gli enti coinvolti abbiano riconosciuto l’importanza di questo progetto per il nostro territorio – commenta il presidente di Gida, Alessandro Brogi -. Quello che abbiamo presentato è un intervento importante che rappresenta un deciso miglioramento dell’impianto di Baciacavallo. La nuova filiera, progettata secondo i principi di economia circolare grazie alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, andrà a migliorare tutti gli aspetti della depurazione, diminuirà l’impatto ambientale e ci permetterà di trasformare i fanghi da residui da smaltire a materiale utile per recuperare energia in completa sicurezza”.
Vediamo nel dettaglio cosa prevede il progetto appena approvato dalla regione dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Sarà rinnovata la linea acqua con tecnologie di depurazione all’avanguardia e copertura delle vasche d’ingresso, cosa questa che dovrebbe ridurre il cattivo odore di cui spesso si lamentano i residenti della zona. Nuovi impianti anche per la parte dello smaltimento fanghi con un digestore anaerobico che produrrà biogas, con essiccamento fanghi per ridurne i volumi e con incenerimento del residuo a recupero energetico.
Per Gida l'aver superato lo scoglio più duro, la valutazione sull'impatto ambientale, è sicuramente una buona notizia. Per i comitati cittadini da sempre contrari sia all’attuale inceneritore fanghi che al nuovo progetto, è l’esatto contrario. Non è detto quindi che accettino il via libera della Regione senza fare niente. Lo scopriremo nei prossimi giorni.
(e.b)
Edizioni locali: Prato