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E' stata contagiata dal Covid lo scorso 30 agosto e da un mese vive da sola chiusa in casa in attesa di negativizzarsi. Per le prime tre settimane di isolamento è stata seguita scrupolosamente dall'Asl sia nel prendere gli appuntamenti con il drive through che per comunicare l'esito dei tamponi. Poi il buio. Anzi, il silenzio. Il telefono di casa sua ha smesso di squillare. Non negli uffici di Igiene pubblica in via Lavarone dove nessuno risponde ai numeri dedicati all'emergenza sanitaria. E così, una nostra lettrice, pratese di 39 anni che preferisce restare anonima, si è ritrovata veramente da sola senza sapere cosa stesse accadendo e come poter fissare i nuovi tamponi. "La scorsa settimana, dopo tanti tentativi, sono riuscita a parlare con qualcuno e a prendere l'appuntamento per il quarto tampone. Purtroppo è risultato ancora positivo. Quindi questa settimana mi spettava il quinto. Ho atteso fino a giovedì ma nessuno ha chiamato. Allora mi sono attivata io. Dopo due giorni al telefono senza successo, ho mandato un'email e il relativo sollecito. Alla fine mi è stato risposto in modo molto freddo e poco professionale che era necessaria la richiesta del medico di base. Cosa mai successa in oltre 20 giorni. Forse è stata cambiata procedura e non sono stata avvisata. E' comunque una cosa che non capisco perchè l'intervento del medico di base ha senso per il primo tampone, non per chi è già stato preso in carico dall'Asl come nel mio caso. Comunque, ho fatto come mi è stato detto, non senza difficoltà perché il medico non c'era. Sono riuscita a trovare un sostituto ma con il fine settimana nel mezzo non ho ancora l'appuntamento e sicuramente non potrò fare il tampone lunedì stesso. In sostanza perderò un giorno. Mi sembra proprio che alla base manchi la professionalità e la disponibilità nell'aiutare delle persone come noi in isolamento".
Procedure che cambiano in corso d'opera e scarso utilizzo della tecnologia: "E' stato creato un sito dove poter scaricare i propri esiti di tampone e ad oggi nel mio caso non è presente nemmeno uno su nessuno dei quattro tamponi effettuati".
Il caso della 39enne è particolarmente complicato perchè anche buona parte della sua famiglia è stata contagiata. Si sono salvati solo il figlio e il compagno che vivono altrove in attesa della sua guarigione. Di conseguenza non è facile farsi consegnare la spesa, i medicinali e ora anche chiedere i certificati del medico di base. "Siamo davvero soli ma non è così ovunque. – racconta la 39enne – Un parente che sta in un comune del circondario viene chiamato tutti i giorni dall'amministrazione comunale per sapere se ha bisogno di qualcosa. Per me invece nessun aiuto, neanche dal medico di medicina generale. L'unica cosa che funziona è il ritiro dei rifiuti. Sono puntualissimi e gentili".
Renzo Berti, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl specifica che non c'è alcun cambio di regole in corso e che la prescrizione ci vuole sempre. "Diciamo che fino a oggi è stata fortunata" ha detto Berti. Noi aggiungiamo che non è la sola dato che anche gli altri familiari e un'amica sono passati dall'essere seguiti passo passo a l'essere abbandonati senza preavviso.
Renzo Berti, responsabile del dipartimento di prevenzione dell'Asl specifica che non c'è alcun cambio di regole in corso e che la prescrizione ci vuole sempre. "Diciamo che fino a oggi è stata fortunata" ha detto Berti. Noi aggiungiamo che non è la sola dato che anche gli altri familiari e un'amica sono passati dall'essere seguiti passo passo a l'essere abbandonati senza preavviso.
(e.b.)
Edizioni locali: Prato