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Da Mauthausen all’impegno per la memoria, la storia di Marcello Martini rivive in un fumetto


Stamani la presentazione della pubblicazione al consiglio comunale dei ragazzi. La figlia Alessandra: "Sapeva raccontare quei terribili fatti con freschezza ai giovani perché era un ragazzo quando li ha vissuti. Sarebbe stato felice di questo fumetto". Ecco tutti gli appuntamenti di oggi per il Giorno della Memoria


Redazione


La storia di Marcello Martini, pratese deportato a Mauthausen a 14 anni, diventa un fumetto per far conoscere alle nuove generazioni il dramma della deportazione. La pubblicazione, promossa dalla Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza di Figline, in collaborazione con la scuola internazionale di Comics e Aned Prato con il contribuito dei Comuni di Montemurlo e Prato e di Unicoop, è stata presentata oggi al consiglio comunale dei ragazzi. E' a loro infatti che si rivolge ed è a loro che sarà distribuita attraverso tutte le scuole medie della città. “Il messaggio che dobbiamo dare ai nostri giovani è che la memoria è un esercizio quotidiano – afferma Gabriele Alberti, presidente di Aned e del Consiglio comunale di Prato – che richiede prima di tutto conoscenza”.
Martini, morto nel 2019 a 89 anni, sapeva raccontare la deportazione e quei terribili 10 mesi trascorsi a Mauthausen con gli occhi di un ragazzo e con un linguaggio semplice ma efficace che riusciva a fare breccia nel cuore e nelle menti dei giovani. Ed è l'obiettivo che si pone anche il fumetto a lui dedicato: “La sua grande capacità di comunicazione era legata al fatto che lui stesso era una ragazzo quando ha vissuto le vicende della deportazione. – racconta la figlia Alessandra, presente alla giornata – Gli era rimasta questa freschezza abbinata a una sua ironia per cui non scendeva mai in particolari truculenti o penosi pur raccontando tutto quello che era successo. I ragazzi lo ammiravano molto e chi lo ha conosciuto lo continua a ricordare. Credo che sarebbe molto contento di questo fumetto”.
La giornata di iniziative si è aperta con la deposizione di una corona d'alloro in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni nei campi nazisti alla lapide in piazza delle Carceri a cui hanno partecipato anche alcuni studenti delle scuole pratesi. "Sentiamo l'urgenza di portare la testimonianza di ciò che è stato, ricordando un pezzo di storia che deve essere raccontato ai giovani, così come noi lo abbiamo sentito raccontare direttamente da chi l'ha vissuto in prima persona – ha sottolineato il sindaco Matteo Biffoni, ricordando come anche dalle pagine più terribili della storia sia nata la volontà di portare testimonianza perché non accada mai più -. Da due giganti come Roberto Castellani e Dorval Vannini riceviamo una lezione importante: entrambi erano tra i deportati che dal Castello dell'Imperatore furono portati alla stazione di Firenze e destinati al campo di Mauthausen e al sottocampo di Ebensee. Hanno visto amici morire, hanno visto la violenza, la fame, il dolore e la morte. Ma hanno avuto la capacità di trasformare l'odio e il rancore in generosità, hanno aperto il cuore e deciso che là dove avevano visto morte e dolore avrebbero portato amicizia con il gemellaggio tra le città di Prato ed Ebensee".

Gli studenti sono stati protagonisti anche degli eventi organizzati dalla Prefettura con il contributo dell’Ufficio scolastico provinciale e del Club Soroptimist di Prato.

Al termine del suo intervento, il prefetto ha dato lettura di un brano tratto dal diario di Corrado Capecchi, insignito della Medaglia d’onore nel 2012, che nacque e visse a Carmignano, detenuto dal 25 settembre 1943 al 12 aprile 1945 nel Campo di concentramento di Wietzendorf nella Bassa Sassonia. Si è tenuta poi la tradizionale cerimonia di conferimento della “Medaglia d’Onore” ai familiari di Alvaro Volpi, carmignanese catturato dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 dalle truppe tedesche e deportato nel lager 11° A, in Sassonia, dove rimase prigioniero dal maggio del 1944 fino alla sua morte, avvenuta nell’aprile del 1945 tra le braccia di un amico commilitone.

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è una testata registrata presso il Tribunale di Prato
(N° 4 del 14/02/2009)
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Editore: Toscana Tv srl

Redazione: Via del Biancospino, 29/b, 50010
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