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Da casa a scuola in bici o a piedi: per sei studenti su dieci è fattibile


Sei istituti superiori hanno redatto il Manifesto della mobilità sostenibile che sarà diffuso nelle scuole. L'assessora Leoni: "Voi ragazzi dovete rappresentare il cambiamento verso un tipo di mobilità sempre più sostenibile. È il momento di passare dai principi statuiti ai fatti"


Redazione


Oltre il 60% degli studenti pratesi abita nel raggio di 3 chilometri dalla propria scuola che può quindi essere raggiunta al massimo in 15 minuti a piedi o comunque con mezzi di mobilità sostenibile. E' quanto emerge dallo studio condotto da Simurg per il progetto del Comune di Prato "Demos" che ha coinvolto oltre 200 studenti di 6 scuole superiori pratesi: Buzzi, Livi, Cicognini, Cicognini Rodari, San Niccolò, Leonardo da Vinci. I risultati finali del percorso, partito nell'autunno del 2021, sono stati presentati stamani, 7 giugno, in palazzo comunale.
All'ingresso e all'uscita dalle scuole, il numero dei veicoli aumenta dal 20 al 40%. La sfida è abbattere questo incremento e il tasso di inquinamento che ne deriva promuovendo mezzi alternativi almeno tra chi abita non troppo lontano oppure stabilendo un punto di approdo nelle vicinanze dell'istituto che i ragazzi potranno poi raggiungere a piedi evitando a chi li accompagna di creare l'ingorgo. 
 Tra i numerosi spunti fatti emergere dai ragazzi, i più significativi sono stati raccolti in un vero e proprio Manifesto della mobilità sostenibile casa-scuola che non solo formula le 3 regole per andare a scuola in modo sostenibile – "Entro 1km vai a piedi!"; "Entro 3km usa la bici!"; "Più lontano, usa l'autobus o il treno!" -, ma chiarisce le ragioni per cui è importante occuparsi del tema della sostenibilità anche offrendo dei suggerimenti e dei consigli.

"L'obiettivo fondamentale che ci si è proposti prima di elaborare il Manifesto era quello di osservare i dati oggettivi nel campo della mobilità scolastica – ha commentato l'assessora alla Mobilità Flora Leoni – Il fatto che dai dati elaborati emerga che oltre il 60% degli studenti abiti in un raggio compreso tra i 500 metri e i 5 chilometri dalla scuola che frequentano ci offre un concreto punto di partenza: è possibile maturare una vocazione ambientale". L'assessora Leoni ha poi aggiunto, rivolgendosi agli alunni delle scuole: "Avete configurato dei principi condivisibili e a voi sta rappresentare la spinta verso il cambiamento, così da adottare azioni sempre più rivolte ad una mobilità sostenibile. È il momento di passare dai principi statuiti ai fatti".    
Il progetto ha coinvolto i mobility manager di ogni scuola, ora impegnati a trasformare in proposte concrete i buoni propositi contenuti nel manifesto. Al San Niccolò, una delle scuole più ingolfate dalle auto dei genitori degli studenti, ci sono già delle idee precise per il prossimo anno: "Abbiamo elaborato delle proposte di viabilità alternativa che stiamo sottoponendo al Comune. – afferma Elisabetta Lucarelli, mobility manager del San Niccolò -Poi abbiamo coinvolto l'associazione dei genitori per proporre insieme a loro dei pit stop nelle vicinanze con abbinati percorsi pedonalizzati per evitare il passaggio davanti a scuola".
"L’auspicio ovviamente è che i suggerimenti, le proposte e le indicazioni arrivate dai ragazzi e rivolte in particolare ai loro coetanei non rimangano sulla carta, ma diventino spunto per l’attivazione di nuove pratiche di mobilità tra i giovani – ha aggiunto Elena Canna di Simurg Ricerche – Tra gli obiettivi che ci proponiamo per il futuro c'è la creazione di una rete tra i mobility manager scolastici per condividere strategie, azioni, modalità comunicative e co-progettare eventi ed attività di aggiornamento, ma anche la formazione di nuovi mobility manager delle scuole e lo stimolo all'adozione di Piani degli spostamenti casa-cuola degli istituti che ancora non lo hanno".
 
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