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Criticità ambientali a Prato, in un dossier analisi e proposte per migliorare la qualità di aria, acqua e suolo


L'elaborato presentato dal gruppo Ambiente di Toscana a sinistra, è diviso in sei contributi esterni realizzati da movimenti e comitati. Ecco una sintesi


Redazione


Un dossier di oltre 70 pagine sulle criticità ambientali del territorio pratese finirà sui tavoli delle varie commissioni consiliari del Comune di Prato come spunto d'approfondimento e d'intervento per i prossimi anni d'amministrazione.
Lo ha presentato il gruppo Ambiente di Toscana a sinistra di Prato che ha messo insieme sei contributi esterni realizzati da movimenti e comitati: Fridays For Future, Forum Toscano per l’Acqua Pubblica, Atto Primo, Comitato InMezzoAllAutostrada, Comitato In Difesa della Salute/Prato sud e Comitato ambientale di Casale.
Stamani, 28 dicembre, la presentazione dell'elaborato che si chiama "Prato, un anno nell'emergenza climatica". Con l'occasione è stato annunciato che tra pochi giorni (incombe la scadenza dei termini per l'inizio anno), il comitato in Difesa della Salute/Prato sud depositerà il ricorso al Tar contro il decreto regionale di Via sul nuovo impianto di Gida a Baciacavallo. E' sottoscritto da oltre 100 cittadini.
"Sebbene negli ultimi anni l'amministrazione di Prato abbia aggiornato il quadro di strumenti normativi, per l’adeguamento delle disposizioni agli standard europei con piani di azione comunale anche su mobilità ed energia sostenibile, larga parte di queste disposizioni non sembrano affatto tradursi in pratiche strutturali per il soddisfacimento degli obiettivi indicati.- afferma Tommaso Chiti, portavoce dell'assemblea Toscana a sinistra – Rispetto ad una situazione di emergenza climatica ribadita nella Dichiarazione di Emergenza climatica, il giudizio politico sull'operato del Comune di Prato è di scarsa incidenza degli interventi e di mancanza di coraggio nelle scelte amministrative, in una fase di pandemia con drastiche ricadute sulla salute delle persone, a cui si deve dare priorità strutturale, cercando di prevenire prossime emergenze invece che inseguirle". Bocciatura anche della cornice regionale dove "si riscontra una convergenza bipartisan fra esponenti politici Pd-FI-FdI-Lega, nell’indifferenza del M5S, che per tutta la scorsa legislatura ha proposto maggioranze anomale nell’approvazione di opere autostradali, aeroportuali e non solo; una tendenza riscontrabile già dai primi atti della nuova legislatura con la Giunta Giani, nel solco della continuità alla privatizzazione e alla speculazione di beni comuni. Emblematico è il caso del servizio idrico, che attende ancora una ripubblicizzazione dal 2011, e va invece nella direzione opposta di una maxi Multiutiliy Toscana quotata in borsa". Su quest'ultimo aspetto Rita Biancalani del Forum Toscano dei Movimenti per l'acqua sottolinea il livello del servizio offerto da Publiacqua con dati alla mano tratti dalla relazione 2019 del direttore generale dell'Autorità Idrica Toscana: "L'acqua che beviamo è in terza fascia su cinque e fino al 2018 era in quarta. Stessa cosa per la depurazione. Per i servizi di fognatura siamo in ultima fascia. Per le perdite d'acqua siamo al 44%. E questo a fronte delle tariffe tra le più care d'Italia. Tra l'altro nonostante la promessa di bloccarle fino al 2024, recentemente sono state ulteriormente aumentate con la scusa dell'inflazione che non c'è. Quest'anno l'aumento è di oltre il 2%. La futura holding multiservizi è l'atto estremo per blindare definitivamente la privatizzazione dell'acqua".
Le proposte.
Il gruppo sollecita uno studio indipendente per la valutazione effettiva dei risultati raggiunti in termini di emissioni inquinanti e risparmio energetico, che comprenda le misurazioni predisposte con il Piano regionale della qualità dell'Ambiente  dalla Regione Toscana su: regolamentazioni delle combustioni a biomasse, incentivi all’efficientamento energetico e alla mobilità elettrica, limitazioni alla circolazione dei mezzi diesel, un ampliamento delle piste ciclabili, delle aree alberate e del trasporto pubblico. Al tempo stesso si raccomanda che l’indagine interessi anche un bilancio degli interventi sul patrimonio arboreo, sulla base dell’ultimo D.L. del Ministero dell'ambiente per “Criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde”, in vigore da agosto 2020.
Altre misure concrete, ritenute immediatamente attuabili ,riguardano ad esempio: il blocco alla circolazione dei mezzi Euro4, specialmente all’interno della Ztc;  il potenziamento della mobilità elettrica con la definizione di una mappatura consultabile dei punti di rifornimento dislocati in città, l'applicazione dei principi di precauzione e prevenzione su 5G e nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti di Gida; la realizzazione, prevista ma mai completata, di un itinerario ciclabile in via Roma (da Porta Santa Trinita fino all’incrocio con via Traversa il Crocifisso a Fontanelle), che serva anche l'ex Ippodromo; la ripiantumazione di almeno 500 alberi ad alto fusto e di un censimento degli alberi monumentali sul territorio pratese; la piena ripubblicizzazione del servizio idrico mediante un'agenzia speciale o consortile di diritto pubblico; incentivi sulla Tari per l'uso di articoli biodegradabili o riciclati e tariffazione puntuale.
"Il mancato aggiornamento di strumenti come i Pac in seguito alla Dichiarazione di Emergenza Climatica, fa sembrare quest'ultima più un atto dovuto, sulla scia dell’entusiasmo delle mobilitazioni, con il rischio di aver piuttosto avallato un’operazione di “green-washing” si legge ancora nel comunicato di Toscana a sinistra.

Il dossier è consultabile in modo libero e gratuito online, inviando una mail di richiesta a [email protected]  oppure cliccando sul link qui: https://drive.google.com/file/d/1fJiq_pOoyad02ykNQwZnc_yVZLUHdVv8/view?usp=sharing

 
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