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E' vero che quando si parla di sicurezza negli stadi la prudenza non è mai troppa anche se il settore degli ospiti al Lungobisenzio è molto lontano da quello della tifoseria locale e finora gli ultras in trasferta a Prato sono stati al massimo una ventina. Questa precauzione, però, costerà alle casse del Comune, e quindi a tutti i cittadini, almeno 62mila euro.
E stato il questore Giuseppe Cannizzaro a imporre al Comune l'ulteriore spesa che farà alzare ancora il conto del restyling dello stadio. Il punto critico, secondo il questore, è l'area del blocco dei bagni per la tifoseria locale. Chi vi accede, seguendo il percorso evidenziato dai new jersey, si avvicina all'area a ridosso del cancello e della recinzione di divisione dal settore ospiti. Rappresenterebbe quindi un potenziale pericolo.

Da qui la richiesta di installare una seconda recinzione ad alta stabilità (betafence) a 5 metri di distanza da quella già presente e a essa parallela. Il problema è che questo tipo di materiale è prodotto solo da un costruttore, depositario del relativo brevetto, ed è quindi difficile da trovare sul mercato. Il Comune si è quindi rivolto direttamente all'azienda per la produzione delle strutture in questione. Difficile che arrivino in tempo per la sfida al Lungobisenzio di domenica prossima, contro il Ravenna, partita che all'andata ha registrano scontri fuori dallo stadio che hanno portato a numerosi daspo sia tra i pratesi che tra i padroni di casa. Nel caso la doppia barriera non fosse pronta, si continuerà con la soluzione temporanea adottata fino a oggi: blocco dei bagni per i tifosi dell'Ac Prato inutilizzabile, sostituito da una serie di Sebac sistemati nei pressi della propria tribuna.
E stato il questore Giuseppe Cannizzaro a imporre al Comune l'ulteriore spesa che farà alzare ancora il conto del restyling dello stadio. Il punto critico, secondo il questore, è l'area del blocco dei bagni per la tifoseria locale. Chi vi accede, seguendo il percorso evidenziato dai new jersey, si avvicina all'area a ridosso del cancello e della recinzione di divisione dal settore ospiti. Rappresenterebbe quindi un potenziale pericolo.

Da qui la richiesta di installare una seconda recinzione ad alta stabilità (betafence) a 5 metri di distanza da quella già presente e a essa parallela. Il problema è che questo tipo di materiale è prodotto solo da un costruttore, depositario del relativo brevetto, ed è quindi difficile da trovare sul mercato. Il Comune si è quindi rivolto direttamente all'azienda per la produzione delle strutture in questione. Difficile che arrivino in tempo per la sfida al Lungobisenzio di domenica prossima, contro il Ravenna, partita che all'andata ha registrano scontri fuori dallo stadio che hanno portato a numerosi daspo sia tra i pratesi che tra i padroni di casa. Nel caso la doppia barriera non fosse pronta, si continuerà con la soluzione temporanea adottata fino a oggi: blocco dei bagni per i tifosi dell'Ac Prato inutilizzabile, sostituito da una serie di Sebac sistemati nei pressi della propria tribuna.
Il questore ha imposto anche il posizionamento di teli oscuranti nei punti dove è possibile il contatto visivo tra opposte tifoserie ma senza pregiudicare la visibilità della partita.
Con questo ulteriore intervento, il costo per la riapertura dello stadio sale a mezzo milione di euro. Con un'incognita. Quella del cantiere per la sistemazione della tribuna d'onore che è fermo da tempo senza una ragione ufficiale. In questi giorni in Comune si susseguono le riunioni tecniche per capire come procedere. Una è prevista anche oggi e non è affatto detto sia risolutiva.
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